Ha avuto un solo padrone la partita della notte Nba andata in scena a casa Clippers, che nonostante il cuore e l’orgoglio messi in mostra per la bellezza di sei gare hanno dovuto alla fine arrendersi allo strapotere dei Golden State Warriors e di un Kevin Durant a dir poco infallibile:
“Si è vero ne ho messi 50 (punti), ma ho sbagliato qualche buon tiro. Credo avrei potuto segnarne qualcuno in più ma non importa, è stata una gara divertente.”
Così l’ex Oklahoma City Thunder ha commentato la sua miglior prestazione ai Playoff, dopo aver ritoccato quella da 45 punti messa a segno in Gara-5. KD infatti è stato decisivo per i Warriors, non solo per i 50 punti segnati ma anche – e soprattutto – per la leadership dimostrata ai compagni nel momento più delicato della serie.
“Senza dubbio è stata una delle più grandi performance a cui ho assistito nella mia vita, e devo dire che ne ho viste parecchie. Nelle ultime due partite Kevin si è preso la squadra sulle spalle ed ha funzionato alla grande. Dopotutto non c’è alcun tipo di modo per difendere su di lui, riesce sempre a prendere un buon tiro nonostante la difesa degli avversari. È la nostra arma finale.”
Queste le parole al miele spese da Steve Kerr nel post partita per la sua stella, alle quali poi si sono rapidamente aggiunte quelle di Draymond Green:
“La cosa straordinaria di KD è che in qualunque momento o situazione tu gli passi la palla lui riuscirà a ricavarne una giocata vincente. È per questo che lo abbiamo cercato per tutta la partita, cercando di metterlo nella situazione a lui più favorevole possibile.”
Difficile in effetti, quasi impossibile fermare Kevin Durant in una partita del genere, nonostante la tentata difesa messa in mostra dai padroni di casa:
“Abbiamo provato di tutto per contenerlo ma non ce l’abbiamo fatta. Alcune volte va così, lui è un giocatore fantastico e stanotte lo ha dimostrato a tutti,”
ha infatti ammesso Lou Williams, sostenuto poi dall’amico e compagno Patrick Beverly:
“Insomma ragazzi è Kevin Durant, non potevamo fare di più. Credo abbiamo difeso alla grande su di lui, costringendolo a prendere molti tiri contestati; semplicemente non è bastato.”
La serie tra Warriors e Clippers si è dunque conclusa a Gara-6, ma per coach Rivers e i suoi la stagione 2018-19 si è rivelata tutt’altro che deludente, vista la riconquista dei Playoff e l’aver costretto gli attuali campioni in carica alla bellezza di sei partite in un primo turno di postseason che si è rivelato tutt’altro che scontato:
“Non sono mai stato così fiero dei miei ragazzi in 20 anni di carriera da allenatore. Mi è sembrato davvero di rivedere i Celtics del 2008! Stesso cuore, stessa aggressività e voglia di vincere. Sono stati grandi, e per tutto l’anno ho avuto il piacere e soprattutto la voglia di allenarli e di migliorare insieme. Amo stare con loro e sono onorato di essere il loro coach.”
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