Una prestazione, quella di Kawhi Leonard, che ha messo d’accordo tutti: sconfitti e vincenti. L’ala dei Toronto Raptors nella notte si è reso protagonista di una partita fuori dal comune con statistiche che appartengono solo a pochi eletti nel mondo NBA: a fine gara 1 il referto di Kawhi recitava 45 punti + 11 rimbalzi + 2 assist + 2 palle rubate con un pazzesco 16/23 (70%) dal campo, 42.9% dall’arco e 91% dalla linea della carità. Tanto sono bastate queste cifre per scatenare le reazioni di tutti gli addetti ai lavori e anche delle vittime sacrificali che hanno assistito in prima persona alla prestazione di Leonard.
J.J. Redick, per esempio, a fine partita si è semplicemente congratulato con la stella dei Raptors definendolo come segue:
“È un giocatore spettacolare e ha avuto una notte spettacolare, segnando tiri davvero spettacolari. È così. L’ho detto durante la conferenza stampa pre-gara: è una superstar. Riesce a crearsi ogni volta lo spazio per crearsi tiri efficaci, ma sa segnare anche in situazioni precarie. Bisogna solo fargli i complimenti per il tipo di giocatore che è.”
Kyle Lowry, play di Toronto, segue Redick:
“Kawhi è stato fantastico. Era in the zone. Avrebbe anche potuto segnare ancora di più ma ha giustamente preferito coinvolgere anche gli altri compagni per cercare di metterci in ritmo. Anche Siakam è stato bravo. Tutti e due sono stati fantastici, sia difensivamente che offensivamente. Siamo quel tipo di squadra che può mettere in vetrina ogni notte un giocatore diverso, e in questo momento loro due sono le nostre stelle.”
Non poteva poi mancare il commento finale del protagonista stesso, Kawhi Leonard, che ha deciso di non giocare i minuti finali della partita nonostante fosse vicino ai 50 punti che avrebbero voluto dire record di franchigia pareggiato (Vince Carter, nel 2001, ndr):
“Volevo uscire a quel punto. Eravamo sopra di 20 punti con 5 minuti sul cronometro e ho chiesto a Nurse di poter uscire. I record individuali non sono cose troppo importanti per me. Per me l’importante è vincere, giocare i possessi decisivi. Stare in campo per raggiungere 50 o 40 punti non mi interessa. Voglio giocare solo per sentire “Raptors Win”. E così è stato”
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