Draft 2017
Al Draft 2017 Ainge ha invece optato per il trade down: ha scelto cioè di cedere la prima scelta assoluta in cambio di una più bassa. Per la precisione, Boston ha ottenuto la terza scelta assoluta del Draft 2017 dai Sixers, concretizzatasi in Jayson Tatum, e la migliore scelta tra quella dei Sixers e dei Kings al Draft 2019. Anche in questo caso, la mossa del GM ha animato parecchio i tifosi: c’è chi avrebbe preferito tenersi la prima scelta puntando tutto su Markelle Fultz, da molti scout allora ritenuto il giocatore più talentuoso di quel Draft, e chi invece si riteneva soddisfatto dello scambio.
Il tempo pare aver dato ragione ad Ainge: nella sua stagione da matricola, Markelle Fultz è rimasto fermo ai box per un cronico problema alla spalla, tanto che Philadelphia lo ha ceduto agli Orlando Magic poco prima del termine dell’ultima trade deadline. Dall’altra parte, nella sua stagione da matricola Jayson Tatum si è invece reso protagonista di una stagione giocata con la confidenza di un veterano, chiudendo l’anno con 13.9 punti e 5 rimbalzi di media a partita e l’inclusione nell’ All-Rookie Team. Se nelle ore immediatamente dopo il termine del Draft 2017 c’erano dubbi su chi effettivamente avesse vinto lo scambio, a distanza di nemmeno due anni quei dubbi sono completamente svaniti.
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Interessante articolo su come si muove Ainge con le scelte. Il problema per Boston però credo che sia in questa off-season:doveva(e voleva)mettere le mani su un buon free agent per fare un ulteriore salto di qualità ed andare a sfidare i Cavs con qualche arma in più e in questo caso la mossa di scegliere per terza e non per prima poteva avere un senso. Ma al momento è ferma al palo e rischia di rimanerci. Se non firma la stella dei Jazz Boston rischia un altro anno di buon basket ma troppa distanza da LBJ e compagni. E se poi Fulz fosse una futura superstar? Certo a Ainge non manca il coraggio e il saper rischiare, questo gli va dato atto.