Il tiro allo scadere di Kawhi Leonard in Gara 7 è ancora impresso nei nostri occhi, il pallone che rimbalza vertiginosamente sul ferro prima di entrare ineffabilmente dentro la retina regalando il passaggio del turno ai Toronto Raptors. Un duro colpo per i Philadelphia 76ers, costruiti per arrivare almeno alla Finale di Conference, a maggior ragione dopo i movimenti a stagione in corso con gli arrivi di Jimmy Butler prima e Tobias Harris a poche ore dalla fine della trade deadline. Invece, per il secondo anno consecutivo, la squadra di Brett Brown è uscita al secondo turno, fallendo quello che poteva sembrare l’obiettivo minimo stagionale.
In queste settimane, viste le premesse, intorno all’ambiente Sixers si rumoreggiava di una possibile separazione da Brett Brown in caso di una seconda eliminazione prematura ai Playoff; invece stando a quanto riportato da Josh Harris, uno dei proprietari della franchigia, l’ex assistente di Gregg Popovich agli Spurs rimarrà alla guida della squadra. Inoltre nella giornata di oggi Coach Brown si incontrerà con il gm Elton Brand per discutere delle strategie estive che comprendono sia la free agency e il Draft (i Sixers avranno la loro prima scelta e 3 seconde scelte).
Brown ha ricevuto anche parole di stime da Joel Embiid nell’immediato post partita, alla domanda sua una sua possibile o meno permanenza:
“Ha fatto un lavoro fantastico, affrontando di tutto. Quest’anno è migliorato ulteriormente come allenatore ed ha imparato come tutti noi. Alla fine, però, la responsabilità è dei giocatori. Non dovrebbe preoccuparsi di nulla: è un allenatore fantastico e una persona ancora migliore. Se c’è qualcuno a cui dare la colpa, datela pure a me”.
Stessa opinione anche da parte di JJ Redick, uno dei veterani della squadra e in scadenza durante quest’estate:
“Ogni squadra che deve cambiare allenatore deve anche considerare chi è disponibile. E non penso che ci sia bisogno di difenderlo: il suo lavoro parla per lui”.
La free agency sarà un momento assolutamente delicato che il management che dovrà decidere se cercare di rifirmare entrambi gli ultimi arrivati nella città dell’eterno amore: se per quanto riguarda Tobias Harris la questione sembra abbastanza lineare, più complicata sarà la decisione per Jimmy Butler. Il prodotto di Marquette si è sicuramente integrato a meraviglia con la città, diventando il beniamino dei tifosi, un po meno si può dire del suo inserimento nel gioco dei Sixers, sopratutto nella metà campo offensiva dove le sue caratteristiche vanno un po a cozzare con quelle di Ben Simmons e Joel Embiid. L’ex Chicago Bulls si è però sempre dimostrato decisivo nei momenti importanti delle partite e della stagione, come in Gara 7 con il canestro del pareggio precedente alla prodezza di Leonard.
Il giocatore avrà sicuramente tanto mercato e diverse franchigie che proveranno ad offrirgli il massimo a loro disposizione, starà anche a coach Brown convincerlo del progetto di squadra.
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