Nella notte la vittoria dei Golden State Warriors sui Portland Trail Blazers in gara-3 ha un solo nome e cognome: Draymond Green. L’ala grande dei campioni NBA in carica ha sfoderato una prestazione magnifica mettendo a referto una tripla doppia da 20 punti, 13 rimbalzi, 12 assist e quattro rubate. Tra le tante motivazioni che hanno spinto il giocatore ad elevare il suo livello di gioco in questi Playoff NBA c’è anche una maggior consapevolezza dal punto di vista caratteriale dove un tempo sprecava molte, troppe energie nelle proteste con gli arbitri in diverse situazioni di gioco. Draymond si è ora reso conto di aver sbagliato e ha cambiato atteggiamento più rapidamente possibile. I risultati ora si vedono, come ha dichiarato lui stesso durante la conferenza stampa post partita:
“I miei compagni mi dicono spesso che seguono e sono condizionati dal mio linguaggio del corpo. Mi sono reso conto di essere arrivato a un punto in cui passavo più tempo a piangere e lamentarmi con gli arbitri che a giocare. Sono sicuro che fosse abbastanza disgustoso da vedere anche perché ero il primo a sentirsi infastidito dal quel modo di giocare”.
Sulla stessa linea anche coach Steve Kerr che ha esaltato la pazzesca partita di Draymond, etichettandola come la migliore mai vista:
“Non so bene cosa dire riguardo Draymond, cosa aggiungere. È come una palla da demolizione: distrugge tutto ciò che incontra lungo la sua strada. Il livello di energia che riesce a generare nella squadra è straordinario, sembra che non sia mai stanco. Questa è una delle migliori partite che gli abbia mai visto giocare”
In chiusura le parole di Steph Curry, anche lui protagonista della partita con 38 punti messi a referto, ottava volta con 35+ punti in finale di Conference (Kobe Bryant è il primo a quota 10, ndr) che sostiene come il cambio di mentalità di Draymond sia positivo:
“Puoi sprecare tutte le energie che vuoi discutendo con gli arbitri: io non ho mai visto nella storia della NBA una decisione cambiata da parte dei direttori di gara dopo le lamentele di un giocatore”
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