Come era previsto la pubblicazione dei quintetti All-NBA avrebbe scontentato qualcuno. Perché così come per coloro che in quei quintetti ci vengono inseriti si prospetta in incremento di blasone (e non solo), per coloro che non ci vengono inseriti l’amarezza è sicuramente tanta. Ancora di più se ti chiami Klay Thompson.
È proprio il meno appariscente e più silenzioso degli Splash Brothers a non nascondere la sua amarezza e il suo disappunto per la sua esclusione.
Raggiunto dalle telecamere al termine di una sessione di allenamento degli Warriors, sono stati proprio i giornalisti a rivelare a Klay di essere stato escluso da tutti i quintetti All-NBA.
Ecco la reazione del numero 11 dei GSW:
“Davvero non ci sono? Sono già stati pubblicati i nomi? […] Certo, ottenere un premio del genere è molto bello, ma non come giocare cinque finali NBA consecutive. Rispetto la decisione presa, ma quando un giocatore riesce a mettere in fila così tante partecipazioni alle Finals si merita di più di un paio di selezioni tra i migliori della lega.
Preferisco vincere dei titoli che essere selezionato per il terzo quintetto NBA.”
Continua Thompson:
“Ad ogni modo, è quello che è. Non posso controllarlo.
Ci sono guardie migliori di me in questa lega? NO. Ma questa è la ragione per cui giochiamo.”
Certo è vero che i titoli vinti restano nella storia, e questo a Thompson nessuno potrà mai toglierglielo. È anche vero però che essere inserito in uno dei tre quintetti All-NBA non comporta solo un ritorno d’immagine, ma anche un ritorno economico per il giocatore.
Infatti, se Klay fosse stato inserito nel terzo quintetto, avrebbe potuto chiedere un contratto al massimo salariale per il suo prossimo rinnovo di ben 30 milioni più alto di quello che potrebbe percepire adesso.
Thompson ha finito la stagione con 21.5 punti di media, tirando con il 46.7% dal campo e il 40.2% da 3-punti, e giocando 78 partite in stagione regolare con 34 minuti di utilizzo medio a partita.
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Non credo che la delusione sia per i soldi, ma piuttosto per il riconoscimento di essere tra i primi 15 giocatori della lega.
Sicuramente è così. E per pensare che Klay Thompson non sia oggi tra i migliori 15 dell'NBA ci vuole fantasia. Troppa fantasia.