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Che impatto hanno avuto gli EX-NBA durante le Final Four di Eurolega?

C.S.K.A. Mosca (Russia)

Ecco finalmente arrivati ai freschi campioni d’Europa, che sono riusciti ad aggiudicarsi il conteso trofeo dopo aver sconfitto il Real Madrid in semifinale e l’outsider Efes nella finalissima di domenica.

La squadra moscovita è ormai una abituè da molto tempo dei grandi palcoscenici europei, una macchina schiacciasassi che quest’anno si è saputa imporre su tutto e su tutti, grazie alla fluidità del suo gioco offensivo e alla solidità granitica della sua difesa.

Il roster si fonda su un nucleo di statunitensi stratosferici, i quali sono ben coadiuvati dall’esperienza e dalla tecnica di ottimi interpreti europei tra cui il nostro italianissimo Daniel Hackett, tutti i giocatori sono guidati da Dimitros Itoudis il quale per lungo tempo è stato assistente di Obradovic ai tempi del Pana.

Nel Roster russo sono presenti ben 6 giocatori Ex NBA:

 

1. Nando De Colo

Squadre NBA: San Antonio Spurs, Toronto Raptors

Stats in NBA: 3.8 punti + 1.8 rimbalzi + 1.7 assist

Il numero 1 francese ormai da 4 anni è una delle colonne portanti della squadra, ma prima di arrivare alla corte zarina aveva militato per 2 anni in NBA fra San Antonio e Toronto con alterne fortune e misero impiego.

Se in America non era tanto altro che un semplice giocatore, in Europa si può considerare un fattore decisivo soprattutto nella fase offensiva.

Quest’anno ha mantenuto una media di 15 punti a partita conditi da 2,5 rimbalzi e 3,5 assist, nella semifinale contro il Real ha alzata i suoi numeri e ha messo a referto ben 23 punti rivelandosi ancora una volta decisivo per il destino del Cska.

Il suo contributo è arrivato puntuale anche in finale, la guardia ha fornito 15 punti, 4 rimbalzi e 4 assist, tirando con l’83% dal campo.

 

2. Sergio Rodriguez

Squadre NBA: Portland Trail Blazers, Sacramento Kings, New York Knicks

Stats in NBA: 4.9 punti + 1.5 rimbalzi + 3.4 assist

Se De Colo è il braccio, Sergio Rodriguez, dall’alto della sua esperienza e creatività è la mente della squadra moscovita; sul suo curriculum da giocatore può vantare oltre 260 presenze in NBA spese principalmente in quel di Portland tra il 2006 ed il 2009 da giovanissimo.

Ha poi bazzicato nell’ambiente dei Kings e dei Knicks fino all’approdo quest’anno a Mosca dopo che non aveva rinnovato il contratto con i Seventysixers.

Per lo spagnolo proveniente da San Crystobal la stagione attuale è stata un ottimo biglietto da visita, per lui 10 punti e 5 assist a partita in un minutaggio che è sempre andato oltre i 22 minuti; nella semifinale ha totalizzato 23 punti e confezionato 4 assistenze.

In finale ha avuto invece poco spazio, Daniel Hackett gli ha rubato alcuni minuti grazie soprattutto alla sua maggiore propensione difensiva.

 

3. Cory Higgins

Squadre NBA: Charlotte Hornets

Stats in NBA: 3.7 punti + 0.9 rimbalzi + 0.9 assist

Altra guardia della compagine rosso-blu, e che guardia…Lo statunitense anche quest’anno si è rivelato essere una certezza per l’attacco russo ed un uomo affidabile quando la palla scotta fra le mani di tutti.

Per lui lo scout recita 15 punti a partita con 2 assist e 2 rimbalzi ed un impiego di oltre 25 primi.

Nella semifinale ha giocato oltre 30 minuti ed è riuscito andare in doppia cifra con 11 punti, mentre in finale è stato fondamentale ai fini del risultato finale con 20 punti 3 rimbalzi e 2 assist.

Il funambolo di Danville (il cui padrino è nientepopodimeno che Michael Jordan) ha giocato in passato in NBA fra le fila dei Charlotte Hornets (allora Bobcats) per un’unica stagione.

 

4. Joel Bolomboy

Squadre NBA: Utah Jazz, Milwaukee Bucks

Stats in NBA: 1.7 punti + 1.5 rimbalzi + 0.1 assist

106 kg di muscoli distribuiti su 207 cm di altezza per la giovane ala grande proveniente dagli States; dopo aver assaggiato la NBA tra il 2016 ed il 2018 fra Utah e Milwaukee, decide di dare una svolta alla sua carriera trasferendosi nel vecchio continente.

Il Cska non se lo fa scappare e lo accoglie a braccia aperte , lui però mette insieme una stagione al di sotto delle aspettative nella coppa europea (nel campionato russo ha fatto vedere cose decisamente migliori) che lo confinano ad essere un buon rincalzo pronto ad intervenire dalla panchina, in ruglar season 3 punti e 2 rimbalzi di media, nella semifinale ed in finale il suo scout è rimasto in bianco a causa dello stringatissimo tempo di impiego a lui concessogli.

 

5. Alec Peters

Squadre NBA: Phoenix Suns

Stats in NBA: 4.1 punti + 1.9 rimbalzi + 0.6 assist

L’esordiente ala statunitense si è affacciata quest’anno per la prima volta alla massima competizione europea, nel suo unico anno da professionista precedente all’attuale aveva militato per una breve parte di stagione nei Phoenix Suns.

In Arizona tuttavia è stato tagliato in modo abbastanza netto e deciso.

Quest’anno a Mosca ha rivestito un ruolo principalmente da comprimario di lusso specializzato nel tiro da oltre l’arco, in rugal season ha segnato 6 punti di media con 3 rimbalzi ed un assist; nella semifinale contro la formazione iberica uno scarso impiego non gli ha consentito di andare oltre 3 punti, ma è comunque riuscito a raccogliere 5 carambole in poco più di 10 minuti.

In finale non è praticamente pervenuto, il suo unico highlights è un fallo evitabilissimo che compie a danni di Larkin regalandogli 3 tiri liberi allo scadere del primo tempo.

 

6. Othello Hunter

Squadre NBA: Atlanta Hawks

Stats in NBA: 1.4 punti + 1.6 rimbalzi + 0.0 assist

Centro puro per eccellenza, tanta energia ed agonismo, per un giocatore che fa dell’atletismo e del fisico i suoi punti di forza.

Un’esperienza europea ormai decennale per l’uomo di Wiston-Salem, il passato NBA recita Atlanta dalla quale venne tagliato nel 2010, evento che diede inizio alle sue fortune nel vecchio continente (anche in Italia: Sassari e Siena).

Quest’anno ha fornito il suo contributo  alla causa del Cska, in stagione ha messo 8 punti e catturato 5 rimbalzi a partita, medie perfettamente confermate anche durante la semifinale.

In Finale i suoi numeri hanno avuto invece un leggero calo dovuto soprattutto alla scelta di preferire a lui Kyle Hines (stratosferico per l’ennesima volta) per i momenti critici della gara.

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  • Tutto l'articolo ha ampio avviso poco senso, inserire europei in questo calderone falsa semplicemente il risultato. Più senso avrebbe avuto (mia opinione) valutare l'impatto usciti da una formazione statunitense (college) all'interno delle top d'Europa.

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Pubblicato da
Daniele Bona

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