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Road to NBA Draft 2019: Nickeil Alexander-Walker

Squadra: Virginia Tech (Sophomore)

Ruolo: Point Guard

2018-19 Stats Per Game:

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pts FG% FT%
16.2 4.1 3.6 0,5 4 1.9 0.5 47.4 37.4 77.8

2018-19 Advanced:

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
24.6 7.6 1.8 13 13.8 20.7 0.2 53.6 58

 

Stagione 1966-1967, ultima volta che gli Hokies superano il secondo turno del Torneo NCAA. Ultima volta prima di quest’anno. Il lavoro di Buzz Williams nei 5 anni a Blacksburg è stato un capolavoro: l’ex allenatore di Marquette, dopo un primo anno di assestamento, con una squadra che veniva da 3 anni disastrosi, ha riportato Virginia Tech sulla mappa della NCAA conducendola a tre partecipazioni consecutive alla March Madness, cosa mai riuscita prima nella storia dell’ateneo. Tra i protagonisti di queste ultime stagioni c’è sicuramente Nickeil Alexander-Walker: il nativo di Toronto, dopo una prima stagione discreta, in cui aveva fatto intravedere del potenziale sia in attacco che in difesa, sfruttando anche la partenza del senior Justin Bibbs, si è preso la squadra durante il suo anno da sophomore ,affermandosi come uno dei prospetti più interessanti per il prossimo Draft. Nonostante un Torneo NCAA non indimenticabile dal punto di vista individuale, Alexander-Walker e gli Hokies sono andati lontani un possesso dal eliminare i favoritissimi Duke Blue Devils per accedere alle Elite Eight.

 

Punti di forza

Dal punto di vista offensivo il tiro da fuori è sicuramente un arma importante nel bagaglio del giocatore canadese: nei due anni a Virginia Tech Alexander-Walker ha chiuso con il 38% da oltre l’arco su oltre 4 conclusioni a partita. Al di là delle percentuali comunque, è la semplicità con cui il nativo di di Toronto fa uscire questo tiro. La velocità del movimento e un wingspan di 205 cm fanno si che il tiro sia difficilmente contestabile per la stragrande maggioranza dei difensori avversari.

Inoltre il giocatore risulta essere efficace da tre punti non solo sugli scarichi (in particolare dagli angoli), ma anche in movimento e dal palleggio.

Nel suo secondo anno con gli Hokies Alexander-Walker è sicuramente migliorato come passatore, una necessità visto il maggior numero di possessi che sono passati dalle sue mani in questa stagione. Grazie alla sua statura e alle sua braccia lunghe il canadese è in grado di trovare delle linee di passaggio più complicate rispetto ai suoi pari ruolo.

Oltre ad aver sviluppato delle buone letture sul pick and roll, grazie ad un ottimo rollante come Kerry Blackshear Jr. e agli insegnamenti di un compagno e ottimo passatore come il senior Justin Robinson, il cugino di Gilgeus-Alexander ha dimostrato di possedere un’ottima visione su tutto il rettangolo di gioco, riuscendo spesso a servire i propri compagni liberi in ogni posizione del campo. Significativo il dato di AST%, quasi triplicato rispetto alla scorsa stagione (da 10.6 a 24.6). Questo gli permetterà in NBA di poter fungere sia da point guard che da shooting.

I taglianti verso il ferro…

e il compagno aperto sul perimetro

Con i suoi 196cm e ale sue braccia lunghe il giocatore di Virginia Tech è in grado di concludere al ferro in maniera molto efficace, grazie anche alla capacità di saper finire con entrambe le mani. Oltre a questo Alexander Walker si è dimostrato un ottimo decision-maker per la sua squadra alternando in maniera conscia le soluzioni a sua disposizione.

Infine il prodotto Hamilton Heights Christian Academy può avere un grande impatto anche in difesa. Le 2.2 palle rubate a partita sono già un ottimo dato di partenza, ma è l’intensità sulla palla e sulle linee di passaggio che hanno fatto fare un salto di qualità a tutta la difesa di Virginia Tech in questa stagione. Nell’ultimo mese il dato è leggermente peggiorato, anche a causa dell’infortunio di Robinson, altro ottimo difensore di Buzz Williams, ma poco prima dell’inizio del torneo della ACC Virginia Tech subiva 17 punti in meno rispetto all’anno passato, risultato che la proiettava tra le migliori difese della nazione con Alexander-Walker uno dei principali protagonisti.

 

Punti deboli

Non è un atleta di primissimo livello e, nonostante le braccia lunghe e gli ottimi istinti sia in attacco e in difesa potrebbe soffrire a primo impatto con la NBA: in attacco potrebbe non riuscire a trovare tutte quelle soluzioni che gli venivano più semplici nel college basket, grazie alla presenza di difensori molto più fisici e stoppatori di altissimo livello. Inoltre il prodotto Hamilton Heights Christian Academy è un giocatore che dalla’altra parte dell’oceano descriverebbero come molto smooth (elegante e regolare nei movimenti), senza un vero primo passo decisivo per poter battere gli avversari in palleggio, cosa che potrebbe pagare al piano di sopra.

Nella prossima stagione non sarà così facile destreggiarsi in mezzo al pitturato

L’atletismo sotto la media potrebbe essere un problema anche in difesa con Alexander-Walker che potrebbe trovarsi di fronte a giocatori come CJ McCollum,  Eric Bledsoe o Stephen Curry per citarne qualcuno presente alla Finali di Conference, senza avere una mobilità di piedi sufficiente per contenerli.

Un dato su cui il giocatore canadese può sicuramente lavorare sono le tante palle perse a partita, 2.9, con una TOV% piuttosto elevata (17.1); dato in crescita rispetto alla prima stagione anche a causa dei tanti possessi in più passati dalle mani del nativo di Toronto, ma una delle grandi pecche del giocatore è quella di cominciare un terzo tempo senza avere bene le idee chiare, cercando poi passaggi in salto all’ultimo, una delle cose che fin da molto giovani fanno imbestialire gli allenatori di basket.

Infine, secondo anche le notizie che arrivano dall’interno della squadra, la futura scelta al Draft ha dei grossi miglioramenti da fare in quanto a leadership. Nei momenti decisivi della stagione Alexander-Walker non è sembrato lo stesso giocatore che aveva guidato i compagni per tutto l’anno, sia dal punto realizzativo sia per quanto riguarda la presenza vocale e di personalità sul campo nel trascinare i propri compagni. Nelle ultime due partite del Torneo NCAA il giocatore ha realizzato 7.5 punti di media tirando 5/18 dal campo; in particolare nella partita persa contro Duke il giocatore è sembrato impaurito dall’atmosfera della partita, lasciando completamente il palcoscenico ai suoi compagni di squadra, sopratutto nel finale punto a punto della gara.

 

Upside

Non siamo di fronte, con molta probabilità, ad una futura stella, ma ad un giocatore di sistema che può benissimo inserirsi in una dinamica squadra già collaudata. Il paragone con il cugino ai Los Angeles Clippers è lampante: in una franchigia in cui gli si venga chiesto di essere tra le prime scelte offensive Alexander-Walker potrebbe fare in questo momento parecchio fatica ad ambientarsi in NBA, ad un livello fisico notevolmente superiore. Difesa, tiro da tre punti e la possibilità di fungere da secondo regista, queste sono le caratteristiche principali su cui deve lavorare il giocatore Canadese, con la possibilità quindi di affermarsi in primis come un ottimo 3&D e poi lavorare sul playmaking e sulla capacità di concludere al ferro e creare da palleggio per se stesso e per i compagni; percorso che ha fatto e con grande efficacia un altro giocatore arrivato in NBA dalla Virginia, sponda Cavaliers però e cioè Malcolm Brogdon. Il giocatore dei Bucks è entrato nella NBA con più o meno le stesse cifre e le stesse caratteristiche, un ottimo tiro da tre punti, la difesa e la capacità di giocare come shooting guard, ma allo stesso tempo agire da regista.

 

Draft projection

Il prodotto di Virginia Tech ha diversi estimatori in questo Draft 2019; Come sempre difficile ipotizzare le scelte nella parte centrale del Draft, con molte incognite dell’ultimo momento e variabili che solo chi sta dentro le franchigie è in grado di poter valutare, secondo diversi Mock Draft la sua scelta dovrebbe cadere tra la 10 e la 20, a cavallo quindi del fine lotteria. Attenzione ai Boston Celtics che hanno due scelte (3 contando la 22) in questo intervallo, e se una dovrebbe presumibilmente cadere su un lungo, per la rimanente Danny Ainge potrebbe proprio pensare ad Alexander-Walker per aumentare la pericolosità sul perimetro dei bianco verdi, acquisendo allo stesso tempo un ottimo difensore. Un sistema in cui il giocatore potrebbe avere un impatto fin da subito.

Potrebbe farci un pensiero San Antonio, sempre che alla 19 il giocatore possa essere ancora sulla lista dei disponibili 0 gli Orlando Magic, che però dalla prossima stagione dovranno anche cercare di inserire nel loro sistema Markelle Fultz, un giocatore sicuramente diverso per caratteristiche, ma che potrebbe occupare gli stessi spot. Infine potrebbe esserci Indiana, che avrà fuori Oladipo per l’inizio della stagione e potrebbe necessitare di un esterno da inserire in rotazione (molto dipenderà anche dagli obiettivi in free agency per la squadra di Nate McMillan che ha tanto spazio salariale per puntare ad un giocatore di prima fascia).

 

 

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Pubblicato da
Francesco Grisanti

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