Road To Draft

Road to NBA Draft 2019: Admiral Schofield

Squadra: Tennessee ( Senior)
Ruolo: Small Forward

2018-19 Stats Per Game:

Pts TotRebs DefRebs OffRebs Asts Stls Blks FG% 3pts FG% Ft%
16.5 6.1 5.0 1.2 2.0
0.9
0.5 47.4 41.8 69.8

2018-19 Advanced:

Ast% Reb% OffReb% DefReb% TO% Usg% Blk% eFG% TS%
12.0 10.9 4.5 16.4 11.4 26.2
1.7
54.8 56.2

 

Da quando Rick Barnes si è seduto sulla panchina di Tennessee, il suo mantra è sempre stato molto chiaro: puntare su giocatori che lavorano duro e che hanno la voglia di sfondare, meglio ancora se sottovalutati e poco conosciuti. La scelta di Barnes ha sicuramente ripagato, infatti Tennessee ha giocato una stagione incredibile e uno dei leader di questa squadra è il protagonista di questo road to draft: Admiral Schofield. Il suo inizio in Tennessee non è dei migliori, infatti nella classe draft 2015 (quella di Ben Simmons, per intenderci) Schofield è stato classificato come 251esimo prospetto. Schofield ha però iniziato a lavorare sempre più duramente, stagione dopo stagione, e i risultati sono finalmente arrivati quest’anno: ha disputato una Senior season clamorosa, che gli ha garantito molta visibilità a livello nazionale.

Punti di forza

Nella NBA moderna le squadre sono sempre più alla ricerca di giocatori che sappiano tirare da 3 punti e che possano essere un fattore anche in difesa, i cosiddetti “ 3-D”
Schofield è il prototipo perfetto di “ 3-D” grazie ad un fisico invidiabile e ad un tiro che ha saputo rendere più efficace stagione dopo stagione: quest’anno ha tirato con il 47,4 % da 2 e con il 41.8 % da 3, segnando circa 16 punti a partita.
L’ala di Tenesse di 2.01 M e 106 Kg ha un apertura alare di 208 cm che, accoppiata alle incredibili doti atletiche, lo rende uno degli atleti d’élite di questo Draft. Nonostante abbia perso 15 KG rispetto alla sua stagione da Freshman, Schofield ha dimostrato di saper utilizzare la sua forza e la esplosività per attaccare al ferro anche nel traffico (ha probabilmente realizzato la schiacciata più spettacolare dell’anno). Oltre ad avere eccellenti doti atletiche, Schofield si è dimostrato anche un ottimo tiratore da 3 punti, infatti nei suoi 4 anni in Tennessee ha tirato ben 476 triple segnandone il 38,7%.

Il ragazzo salta, non poco.

Schofield predilige le situazioni di catch-and-shoot e nelle situazioni di attacco in transizione, ma nell’ultima stagione ha dimostrato grandi miglioramenti anche nel tiro in uscita dai blocchi. La sua capacità di essere pericoloso da dietro l’arco rappresenta un grande problema per i difensori che non possono effettuare un  close-out troppo aggressivo, viste le sue doti fisiche e atletiche che gli permettono di finire al ferro.

La tripla decisiva per battere Gonzaga.

Schofield è un buon difensore, e grazie al suo fisico e la sua rapidità laterale riesce ad accoppiarsi molto bene con gli avversari di quasi tutte le dimensioni. La sua intelligenza tattica gli permette di capire in anticipo quello che succede in campo, facendosi così trovare sempre al posto giusto al momento giusto. Le sue giocate difensive sono molto spesso frutto di letture d’istinto e la sua energia gli permette di inanellare molte hustle plays che tendono ad alzare il livello d’intensità della gara. Infine va segnalata le sue buonissime doti a rimbalzo per il suo ruolo: i quasi 6 rimbalzi catturati a partita sono lì a testimoniarlo.

I suoi punto di forza principali, in realtà sono, però, senza dubbio la sua enorme competitività e la sua dedizione al lavoro duro. Pensate che all’inizio di questa stagione si è presentato con una percentuale di grasso corporeo al 5% (prima era all’ 11%). Una simile mole di lavoro lo reso,di conseguenza, ancora più veloce ed esplosivo.

La sua duttilità e la sua tendenza a colmare le proprie lacune lavorando duramente in palestra lo rendono tra i pochi giocatori Nba- ready di questa Draft Class.

Il suo fisico, le sue ottime doti di leadership e la sua capacità di riuscire a difendere su più ruoli diversi potrebbero fare molto comodo a squadre che hanno bisogno di punti e impatto dalla panchina.

Punti deboli

Nonostante le sue incredibile doti fisiche e atletiche, Schofield preferisce affidarsi al suo jumper piuttosto che provare ad attaccare il canestro. Questa sua tendenza lo porta a prendersi tante triple (quasi 5 tentate a partita) segnandone il 42%, ma permette alla difesa di prendergli le misure e “ controllarlo” meglio. Un giocatore di questo tipo ha le potenzialità per mettere la difesa avversaria costantemente in difficoltà con tagli e penetrazioni al ferro, ma molto spesso Schofield sembra semplicemente accontentarsi. E a risentirne sono anche inevitabilmente i suoi viaggi in lunetta: nella scorsa stagione solo 2,3 tiri liberi tentati, un po’ pochini per un’ala piccola con i suoi mezzi. Nella partita contro Auburn, nella quale Tenesse ha perso di 20, Schofield è stato neutralizzato abbastanza facilmente da una delle difese migliori della nazione: 1/8 dal campo, 0 / 2 da 3 , 2 assist e 3 palle perse. L’estrema intensità della difesa di Auburn ha azzerato le opportunità di tiro da dietro l’arco di Schofield, costringendolo ad attaccare il ferro. Questa partita ha evidenziato come, con pochi piccoli accorgimenti ai suoi danni, l’efficienza offensiva di Schofield tenda ad azzerarsi completamente.

Un altro tasto dolente riguarda alcuni aspetti del suo lavoro in fase difensiva. La forza e la rapidità di certo non gli mancano, ma si ritrova spesso fuori posizione o dimostra poca reattività quando viene attaccato.

Schofield rimane troppo alto sulle gambe e viene battuto facilmente

Dovrà anche lavorare molto sulle letture di gioco per evitare palle perse banali e massimizzare i vantaggi che riesce a crearsi nella metà campo offensiva. I suoi dati in carriera dicono che produce più palle perse che assist (188 a 177), numeri assolutamente da rivedere.

Pessima lettura offensiva che si trasforma in una palla persa

Il punto debole più importante, che rappresenta anche il motivo per cui potrebbe perdere molte posizioni al draft, riguarda sicuramente la sua età: Schofield ha giocato 4 anni al college, ha già 22 anni e molte squadre potrebbero preferire puntare su giocatori molto più giovani da poter far crescere. Molto dipenderà dalle sue prestazioni ai workout pre-draft.

Upside

Come detto poc’anzi, Schofield fa fatica ad entrare in partita quando gli vengono negate le situazioni di catch and shoot, e nella i difensori NBA sono molto più “tosti” rispetto al college. Schofield ha sviluppato però anche un buon tiro dal mid-range (circa il 51% la scorsa stagione) che gli permette di attaccare i close out dei difensori senza dover obbligatoriamente finire al ferro. Se inizierà a segnare questo tiro con continuità anche in NBA, allora potrebbe agevolmente trovare i suoi minuti in campo a livello NBA. La sua leadership, la sua energia e il suo atletismo potrebbero far comodo a quelle squadre che in questa stagione hanno avuto una panchina troppo corta o poco produttiva. Non è da escludere anche un suo possibile inserimento in quintetto in squadre in piena ricostruzione, che potrebbero dargli più responsabilità e più compiti offensivi. Molto dipenderà dal contesto in cui finirà.

Draft Projection

La classe draft 2019 è una delle meno profonde degli ultimi anni, dove solo i fenomeni come Zion Williamson, Ja Morant, R.J Barret e pochi altri sono sicuri di essere chiamati con scelte alte; dopo di loro ci sono tanti giocatori discreti, che non eccellono e peccano in nulla. Secondo i mock draft, Schofield dovrebbe essere scelto all’inizio del secondo giro, ma dei buoni workout potrebbero farlo salire anche anche alla fine del primo. I Chicago Bulls sono una delle squadre che avrebbe più bisogno di un giocatore di questo tipo, perfettamente compatibile con lo stile di gioco di Coach Boylen, e si andrebbe ad aggiungere a Lavine e Markannen, formando un core giovane e atletico molto interessante. C’è la sensazione che se Schofield dovesse non solo mantenere queste buone premesse, ma addirittura migliorarle, possa rivelarsi come un’ autentica “ steal of the draft”.

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Pubblicato da
Lorenzo Milella

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