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NBA Confidential: Buddy Hield

Partiamo dal presupposto che l’NBA Crossover è una figata.

Organizzata anche quest’anno in collaborazione con Foot Locker a Milano, in Zona Tortona (Porta Genova), la mostra si è presentata moderna ma sopratutto poliedrica, offrendo ai fan intrattenimento non solo dal punto visto strettamente legato alla pallacanestro ma sfociando anche in musica, street-art e moda.

La serata di Venerdì, chiusa al pubblico e aperta ad addetti stampa e ospiti speciali, ha avuto la funzione di benvenuto informale per Buddy Hield, ospite dell’edizione 2019 dopo la presenza di Karl-Anthony Towns lo scorso anno.

Dopo essersi concesso ad alcune operazioni di rito legate agli sponsor dell’evento, Hield ci è stato ‘consegnato’ in una sala sul retro, lontano dal DJ Set di Radio 105.

Per prima cosa voglio ringraziare Dave Joerger e tutto il suo staff, mi hanno aiutato molto quando sono arrivato a Sacramento” – dice Hield quando gli chiediamo del suo rapporto con l’ex allenatore, che ha risolto il contratto al termine della regular season per divergenze con il front office dopo aver guidato la squadra alla miglior stagione degli ultimi anni.

“Il loro lavoro e lo stile di gioco che ci hanno imposto, con alto pace e tanti tiri per tutti ha aiutato me, De’Aaron (Fox) e gli altri giocatori a esprimerci al meglio. Abbiamo preso la strada giusta, sta a noi continuare così e migliorare ancora.”

La lega è molto dura” – continua a proposito del suo futuro. “Niente è garantito e devi lottare per ottenere qualsiasi tipo di risultato e traguardo, di squadra e individuale. 

Mi piacerebbe passare alla storia come uno dei migliori tiratori da 3 della lega; negli ultimi anni abbiamo avuto tanti esempi, Steph Curry, Ray Allen, Klay Thompson, Steve Nash, Reggie Miller e Peja Stojakovic. Mi piacerebbe essere accostato ai nomi di queste leggende, un giorno.”

Durante il 2018-19, Hield è diventato il giocatore con più tiri da 3 realizzati nei primi tre anni di NBA (602).

L’intervista completa 

In questa stagione i Kings sono stati una delle più grandi sorprese della regular season, che voto daresti alla vostra stagione?

“Non siamo arrivati ai playoff, quindi in un certo senso abbiamo comunque fallito. Il primo obiettivo per tutte le squadre è arrivare ai playoff, e noi non ci siamo riusciti.
Adesso dobbiamo pensare alla prossima stagione, lavorare in estate per migliorare, tornando più motivati per riuscire a raggiungere il nostro obiettivo. Sono tanti anni che i Kings non raggiungono la postseason, quindi sarebbe fantastico per noi e per i tifosi.”

Vlade (Divac) è stato accusato di aver sbagliato tante scelte negli anni – he’s been taking a lot of crap.” – dice parlando di come potranno muoversi i Kings in estate.” Lui e il resto del front office, però, hanno fatto un grande lavoro. Abbiamo uno dei proprietari più appassionati della lega, Vlade è già stato ai playoff e sa cosa serve per arrivarci, abbiamo tutti fiducia in lui per la free agency e l’estate in generale.”

 

Hai già parlato con il vostro nuovo allenatore, Luke Walton? E che impatto di aspetti da parte sua?

Abbiamo Parlato qualche volta, ci siamo sentiti al telefono. Non ci vedremo prestissimo, abbiamo tutti molto da fare, ma quando tornerò a Sacramento parleremo per capire cosa Luke voglia da me e dalla squadra prima dell’inizio della stagione. Voglio imparare il più possibile da lui, migliorare ancora come giocatore.

Sono convinto che il suo stile si sposi molto bene con quel che abbiamo fatto in questa stagione.”

 

I Playoff sono stati spettacolari quest’anno, in particolare al secondo turno. Quale giocatore o squadra ti ha impressionato di più per ora?

Se dovessi scegliere un giocatore che mi ha impressionato…penso Pascal Siakam. L’ho visto da vicino tutta la scorsa estate, abbiamo giocato pick-up basketball a Los Angeles insieme. E’ un giocatore molto forte, sa fare tante cose diverse, vuole sempre migliorare e credo che oggi sia uno dei migliori giocatori in NBA. Quando ci siamo allenati insieme a LA cercava di essere più ball dominant. Gli è stata data la possibilità di fare quello che voleva, e questo lo ha portato a effettuare un salto enorme, più degli altri. 

Penso che (Pascal Siakam) vincerà il premio di Most Improved Player of the Year.”

Parlando di musica invece, puoi dirci qualcosa sui tuoi gusti e quale tipo di musica ascolti mentre ti alleni, o prima di una partita?

Adoro il Jazz…no non è vero, ti sto prendendo in giro. Mi piace molto in reggae dei Caraibi, venendo dalle Bahamas, adoro quei suoni. Non mi dispiace l’hip-hop, non è male, ma il mio genere è il reggae.

 

I giocatori NBA hanno sempre avuto un forte legame col mondo della moda, mostrandosi in outift pazzeschi per partite e conferenze stampa: secondo te perché questo fenomeno è così forte nella lega? E qual è il tuo rapporto con la moda?

“Mi piace molto questa cosa perché i giocatori hanno la possibilità di esprimersi. Tutti vogliono sentirsi a proprio agio rispetto a ciò che indossano, la NBA ha fatto un ottimo lavoro nel permettere tutto questo. Per quel che mi riguarda, indosso quello che mi và lì per lì, non vado a cercare le grandi firme per forza, anche un paio di jeans, qualsiasi cosa con cui mi senta a mio agio.”

Per quanto riguarda le Finals…penso che andrò con la West Coast.” – dice quando gli chiediamo un pronostico. “I Raptors sono molto forti, potrebbero anche farcela, ma penso che alla fine gli Warriors riusciranno a vincere il titolo in 6-7 partite. Hanno l’esperienza dalla loro, è la loro quinta finale consecutiva.

Disclosure: l’intervista è stata realizzata il 30 Maggio.

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Pubblicato da
Leonardo Flori

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