Come un lampo a ciel sereno, Tony Parker ha annunciato pochi minuti fa il suo ritiro dalla NBA. Il giocatore, ex icona dei San Antonio Spurs anni 2000 insieme a Manu Ginobili e Tim Duncan, ha preso la decisione in queste ultime settimane dopo 18 stagioni nella Lega. Arrivato in USA nel 2001, il francese negli scorsi giorni aveva dichiarato di voler continuare a giocare, ma probabilmente qualcosa non è andato nel verso giusto:
“Mi ritiro. Ho deciso di abbandonare il basket. Un po’ di cose mi fanno propendere per questa scelta, ma la cosa principale è che mi sono reso conto di non poter essere più il Tony Parker che ero una volta e non posso più giocare per il titolo. Non voglio più giocare a basket senza questi elementi.”
6 volte All-Star, Parker ha giocato 1254 partite e terminato la sua carriera con una media di 15.5 punti + 5.6 assist + 2.7 rimbalzi a partita. La sua unica stagione NBA con una maglia diversa dagli Spurs è stata quest’ultima agli Charlotte Hornets:
“L’ultima stagione è stata diversa dalle altre per me. Ho vissuto bei momenti a Charlotte, ma molto diversi dai 17 anni a San Antonio con gli Spurs. Ho vissuto tutto con un po’ di nostalgia, allora ho capito. Ho avuto tutto dalla vita: una splendida famiglia, dei bellissimi bambini. Credo sia arrivato il momento di fare altro. E voglio passare più tempo con loro. Quando ho deciso definitivamente? Al termine della stagione.”
Parker segue i ritiri degli ultimi anni di Ginobili e Tim Duncan. Un terzetto che a San Antonio ha fatto davvero scintille. Hanno avuto un impatto sulla sua decisione? Forse sì come ammette il francese stesso:
“Hanno avuto un piccolo impatto, ma allo stesso tempo pensavo di poter arrivare a giocare 20 stagioni con gli Spurs. Parlando con Timmy e Manu ho capito che ero pronto per il ritiro. Ho capito che non era più lo stesso senza di loro in campo”
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