Dopo i gravi infortuni di Kevin Durant e Klay Thompson, seguita dalla sconfitta alle NBA Finals 2019 è lecito pensare che un’era, quella dei Golden State Warriors, possa essere giunta al capolinea. A fine gara-6, però, bisogna fare i conti con Draymond Green, l’orgoglio della squadra californiana. Il giocatore classe ’90 nel corso della conferenza stampa post-partita, ha dichiarato come Golden State non sia arrivata alla fine, anzi, rilancia in questo modo:
“Tutto pensano che sia arrivata la fine per noi. Questa cosa è poco intelligente da dire. Non siamo ancora finiti.”
Stesso filone del discorso lo riprende Stephen Curry che si lascia andare ad un laconico:
“Non scommetterei contro di noi, torneremo qui il prossimo anno”
Ed è effettivamente difficile scommettere contro Golden State considerando che hanno vinto 3 titoli NBA negli ultimi 5 anni, ma prima bisogna capire come si muoveranno durante questa off-season considerando che Kevin Durant sarà out fino alla stagione 2020-2021, mentre Klay Thompson, verosimilmente, dovrà rimanere ai box almeno fino alla seconda parte della prossima annata a causa della rottura del legamento crociato.
Da ricordare poi come gli Warriors abbiano dovuto fare i conti con un DeMarcus Cousins acciaccato e, lo stesso discorso, vale anche per Kevon Looney. Se poi ci aggiungiamo che Andre Iguodala e Shaun Livingston (il quale sembra voler ritirarsi, ndr) avranno 36 e 34 anni, per la franchigia californiana il momento diventa topico. L’unica cosa su cui il front-office non dovrà lavorare è il cuore: i campioni lo mostrano sempre.
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