Milwaukee Bucks

NBA, Jon Horst (GM Bucks): “Non abbiamo paura della luxury tax”

Non esistono piani di smobilitazione in casa Milwaukee Bucks. Confermando ciò che molti pensavano, rispetto ai piani della franchigia del Wisconsin, il GM Jon Horst ha dichiarato infatti che la proprietà non è preoccupata di entrare nella luxury tax, per mantenere intatto il nucleo che tanto bene ha fatto in questa stagione.

I Bucks dovranno dimostrarsi forti e decisi nell’allestire una squadra all’altezza della loro star di riferimento Giannis Antetokounmpo, non facendolo cadere nella tentazione di cedere alle lusinghe dei grandi mercati. Un primo passo in questo senso è stato rifirmare Eric Bledsoe la scorsa stagione.

Horst ha già iniziato a lavorare in ottica free agency, che vedrà i Bucks protagonisti nel tentativo di confermare Khris Middleton, Malcolm Brogdon e Brook Lopez. La prima mossa, ufficiale da poche ore, è il passaggio di Tony Snell ai Detroit Pistons in cambio di John Luer. Mossa apparentemente secondaria ma di importanza capitale nell’economia dei Bucks poiché permette di risparmiare qualcosa a livello di salary cap.

Come detto in apertura però, Horst ha ribadito la volontà della proprietà di non smantellare il nucleo, a costo di entrare in regime di luxury tax. Queste le sue dichiarazioni rilasciate ad Eric Nehm di The Athletic:

“Dal primo giorno in cui sono arrivati in questa franchigia, l’impegno di Marc, Wes e Jamie (proprietari della squadra ndr.) è quello di portare un titolo in questa città. Da quel giorno è stato mio compito istruirli riguardo ciò che significa ovvero, molto spesso, investire molto denaro e, a volte, luxury tax. E non ho motivo di credere che questo gruppo di investitori si lascerà spaventare da una tassa, se ci può aiutare a raggiungere qualcosa di più grande”

Secondo fonti vicine alla franchigia è verosimile che Middleton firmi nuovamente, per 5 anni, ad un cifra totale vicina al massimo salariale. Qualora dovesse verificarsi ciò, se i Bucks vorranno confermare anche Brogdon e Lopez, entrare in regime di luxury tax sarebbe inevitabile.

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Pubblicato da
Gherardo Dardanelli

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