Mettiamoci nei panni di un ragazzo normale, la cui passione è il basket ed il cui sogno è diventare uno dei migliori giocatori di sempre. Grazie al talento, al costante allenamento ed alla determinazione questo ragazzo realizza il suo più grande desiderio. È uno dei migliori prospetti della lega e, quindi, una delle franchigie NBA lo selezionerà per metterlo alla prova. Come si potrebbe sentire questo ragazzo, però, se la squadra che lo ha appena selezionato lo spedisse immediatamente da un’altra parte?
Il commissioner della NBA, Adam Silver, ha intenzione di risolvere questo problema una volta per tutte, per evitare che si generi imbarazzo in quei talenti costretti, durante il Draft, ad indossare il cappello non della loro nuova squadra, ma del team che li ha scelti ed immediatamente inseriti all’interno di una trade. Proprio per questo motivo, Silver ha accennato alla possibilità di spostare l’inizio della Free Agency in precedenza rispetto al Draft. Queste le sue parole al “Las Vegas Review Journal”:
“Riconosco che ci sia una sorta di imbarazzo durante la notte del Draft. E credetemi, perché sono colui che stringe le mani di quei giocatori che probabilmente non andranno a giocare nel club che li ha appena scelti. Ci sono delle condizioni da affrontare, prima che queste trade si concretizzino.”
L’ultimo esempio è quello di De’Andre Hunter, quarta scelta del Draft che sarebbe dovuta approdare teoricamente ai Lakers, quali però lo avevano già rigirato ai New Orleans Pelicans nell’ambito dell’affare Anthony Davis. E a loro volta i Pelicans, lo avevano spedito ad Atlanta. Tuttavia, durante la notte del Draft, Hunter ha dovuto indossare il cappellino dei losangelini, con cui non giocherà. Silver prenderà provvedimenti?
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