Nel corso della presentazione ufficiale di Anthony Davis, Rob Pelinka ha toccato numerosi punti focali nel lavoro dei Lakers, tra cui l’obiettivo dichiarato di essere sempre il più competitivi possibili.
Dopo aver affiancato a LeBron James la stella ex Pelicans, il lavoro di Pelinka è stato quello di affiancargli il maggior numero di talento possibile, e una volta sfumato il colpo grosso a Kawhi Leonard, si è virato di forza su giocatori come Rajon Rondo, Kentavious Caldwell-Pope, JaVale McGee, Alex Caruso, già presenti nella passata stagione e riconfermati, e nuovi elementi come DeMarcus Cousins, Danny Green, Avery Bradley, Quinn Cook, Jared Dudley e Troy Daniels.
Una volta capito che Leonard non sarebbe arrivato, inutile guardarsi indietro. E quando hai due superstar di questo calibro, con una intelligenza cestistica di questo calibro, è scontato chiedere consigli e confrontarsi con loro. Qui ai Lakers vediamo il nostro rapporto con le nostre superstar come una grande famiglia, tanto che i loro spunti sono stati di grandissimo valore per il mio lavoro sul mercato.
L’insegnante migliore è l’esperienza, ed è necessario imparare dal proprio passato. Il nostro obbiettivo primario quest’anno era quello di aggiungere al nostro roster quei giocatori che nella passata stagione erano venuti a mancare, e quindi con grandi capacità al tiro da 3 punti, ma anche una miglior difesa sul perimetro, tanta intelligenza cestistica e versatilità tecnica per avere più soluzioni in corso d’opera. Qui a Los Angeles, quando si lavora per i Lakers, qualsiasi risultato che non sia il titolo NBA non può essere considerato un successo.
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