Una stagione conclusa male e un’offseason vissuta forse peggio per i Golden State Warriors. La franchigia californiana, dopo la sconfitta con infortuni durante le Finals NBA, ha dovuto anche ‘sopportare’ l’addio di Kevin Durant. Come se fosse finita un’era. C’è però chi all’interno degli Warriors non vuole sentir parlare di fase calante. Klay Thompson, orgoglio Golden State, ha risposto orgogliosamente davanti ai microfoni di ESPN:
“Penso che sia un po ‘prematuro dire che non c’è più una dinastia. Voglio dire che abbiamo ancora Stephen Curry – un due volte MVP – abbiamo Draymond Green – un difensore dell’anno. Abbiamo preso D’Angelo Russell che è una firma super importante per noi… quel ragazzo diventerà definitivamente una superstar nella prossima stagione”
Thompson, lo ricordiamo, è alle prese con la rottura del legamento crociato sofferto durante gara-6 delle NBA Finals e, con tutta probabilità, non tornerà sul parquet prima di febbraio. È per questo che D’Angelo Russell avrà un ruolo molto prezioso per Golden State. Verso fine stagione, con il rientro di Klay, si capirà il vero potenziale di una franchigia che vuole ancora chiamarsi presente nella lotta al titolo. Parola di Thompson:
“Dire che la dinastia è finita penso che sia un po’ da ignoranti perché penso che tornerò ancora meglio e più atletico. Non sarebbe intelligente escluderci dalla lotta al titolo NBA”
E se lo dice lui, noi ci crediamo.
LEGGI ANCHE:
Lance Stephenson saluta la NBA: firma in Cina
NBA, Trae Young e la crescita fisica
NBA, Anthony Davis racconta l’approdo ai Lakers
Guarda i commenti
Se i lunghi non deludono, i Warriors valgono quanto quelli che hanno battuto i Rockets: non poco. Solo i Clippers sono da ritenersi un gradino sopra.