Che D’Angelo Russell non fosse più il giovane acerbo dei tempi dei Los Angeles Lakers lo si era visto nelle sue stagioni ai Brooklyn Nets. La sua maturità, sia dentro che fuori dal campo, è evidente e a confermarla ci ha pensato Bob Myers, GM dei Golden State Warriors.
Seconda scelta assoluta al Draft 2015, Russell non è riuscito ad imporsi ai Lakers tanto da “costringere” Magic Johnson a scambiarlo ai Nets. All’ombra del ponte però è arrivata la maturazione. Nei due anni alla corte di coach Kenny Atkinson ha limato molte imperfezioni del suo gioco, ottenendo addirittura la convocazione per l’All-Star Game, ma soprattutto è diventato il leader che tutti si aspettavano diventasse.
Myers ha constatato in prima persona come Russell sia cambiato nel corso degli anni e, nella sua recente apparizione al Podcast TK Show, ha discusso di come D’Lo sia cresciuto e maturato come giocatore:
“Di recente l’ho sentito incolparsi pubblicamente del fatto di non essere riuscito ad imporsi a Los Angeles. Molta gente darebbe la colpa agli altri o troverebbe giustificazioni. Lui non l’ha fatto e lo trovo un segno di grande maturità”
Il GM dei Warriors ha inoltre elogiato il suo duro lavoro per dare nuova linfa alla sua carriera che non era partita benissimo:
“Essere una scelta importante, con tutte le pressioni del caso, fallire ed essere scambiato e riuscire ad imporsi come ha fatto lui è incredibile. Adesso che lo conosco più a fondo posso dire che sono molto felice di averlo con noi”
L’arrivo di Russell ai Warriors non solo ha ridotto l’impatto della partenza di Kevin Durant, ma ha anche dato a coach Steve Kerr un giocatore di alto livello che condividerà i minuti con Stephen Curry in attesa del ritorno di Klay Thompson.
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