Il mancato aggancio al secondo titolo di MVP della regular season sembra bruciare dentro James Harden. Il vincitore della scorsa edizione ha dovuto fare spazio a Giannis Antetokounmpo, reduce da una stagione strabiliante in cui ha disputato 72 partite con una media di 27.7 punti, 12.5 rimbalzi e 5.9 assist. Premio di MVP più che meritato, verrebbe da dire. E invece, pare che a qualcuno questa assegnazione sia rimasta un po’ di traverso.
Harden, durante l’intervista all’emittente radiofonica “97.9 The Box”, si è tolto qualche pietra dalle sue lunghe scarpe:
“Quando i media iniziano a parlare insistentemente di qualcuno già all’inizio dell’anno, credo che mantengano questa linea fino al termine della stagione. Non voglio entrare nei dettagli. Quello che posso fare è controllare quello che faccio e, ogni volta che sono sceso sul campo credo di aver fatto ciò che dovevo fare ad un livello molto alto. Sono poche le stagioni in cui qualcuno lo ha fatto prima di me.”
Un accusa velata, ma che echeggia forte e chiara. D’altronde, chi non sarebbe infastidito ad essere il primo degli “sconfitti”, dopo una stagione con 78 partite ed una media di 36.1 punti, 6.6 rimbalzi e 7.5 assist!? Talvolta, però, bisogna riconoscere la superiorità dei propri avversari, anche perché non sempre i numeri stabiliscono la qualità del rendimento. Ci auguriamo che anche il prossimo anno, questa ardua lotta per il titolo di MVP si ripeterà.
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Concordo in pieno con Harden!
L'anno scorso gli è stato assegnato l'MVP a discapito di un LeBron maestoso e trascinante tanto quanto il Giannis di quest'anno...e gli erano bastati 30 punti di media partita. Quest'anno non sono bastati più di 36 punti a partita!! E una serie di prestazioni strabilianti e record riscritti!! Cose che non di vedevano dai tempi di MJ... È chiaro che fosse un verdetto già scritto.
Come mi sembra evidente che la politica d'espansione dell'NBA nel mondo abbia portato alla volontà strategica di premiare quasi esclusivamente giocatori extra USA...