A sei anni di distanza dal discusso addio nell’estate 2013, Dwight Howard è tornato ai Los Angeles Lakers in cerca di riscatto, dal punto di vista professionale e non. Nella giornata di ieri il fu Superman ha parlato alla stampa via conference-call affrontando anche argomenti delicati.
Ecco un estratto delle dichiarazioni raccolte da Dave McMenamin di ESPN:
“[Ho toccato il fondo], nulla che avesse a che fare con la pallacanestro. Si è trattato di aspetti della mia vita privata, sul piano mentale, fisico e spirituale. […] Una questione personale che ho dovuto affrontare e che mi ha reso più forte.”
Howard si augura di aver posto le premesse per voltare pagina:
“[Il ritorno a Los Angeles] è una benedizione e un’esperienza incredibile. Non ho mai avuto alcun problema con i tifosi […] a L.A. Ho amato la città sin dal primo momento, da quando ho cominciato a giocare qui e nella NBA. Nulla contro qualcuno della squadra o simili. […] Ora sono tornato e il passato non conta per quel che mi riguarda. Tutti ricominciamo da capo. Sono passati sei anni [da quella free agency], nel 2020 saranno sette e io credo alla numerologia. Il sette indica i nuovi inizi. Non vedo l’ora di dimostrare ai tifosi che penso solo ad aiutare la squadra a issare un altro banner qui a Los Angeles. […] Tutti vogliono vincere come me. […] Non sono qui per farmi coinvolgere in discussioni con Shaq, Kobe o chicchessia. Non permetterò che qualcosa mi distragga [dall’obiettivo di] aiutare la squadra a vincere un titolo.”
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