Una delle differenze più incisive tra la pallacanestro NBA e il popolare calcio la si può trovare nel Salary Cap, il cosiddetto tetto salariale, che non consente alle franchigie di sforare oltre una certa cifra per gli stipendi dei propri giocatori, oltre a evitare un’anomala concentrazione di stelle nei mercati più appetibili.
Questo tetto, accresciuto nel corso degli anni di pari passo con lo sviluppo economico della lega, secondo le nuove stime dovrebbe compiere un ulteriore balzo in avanti, come accaduto nell’anno record del 2016.
Secondo quanto riportato da Shams Charania, l’ammontare del nuovo Salary Cap previsto dalla NBA per la stagione 2020-21 dovrebbe aggirarsi sui 116 milioni, con la soglia della Luxury Tax fissata sui 141.
Per la stagione 2021-22 invece, il tetto si innalzerebbe ulteriormente a 125 milioni e a 151 milioni come limite.
Sulla base delle proiezioni precedenti, le cifre si sarebbero ridotte di appena un milione per la stagione 2020-21, mentre sarebbero rimaste invariate per il 2021-22.
LeBron James, Kawhi Leonard, Giannis Antetokounmpo e Paul George sono già stati accreditati come i pesci grossi della free agency del 2021, che potrebbe superare di gran lunga la pioggia di denaro che ha appena investito il mercato cestistico nel corso di quest’estate.
Per quanto riguarda invece la stagione alle porte, Adam Silver aveva già comunicato in passato come si fosse fissato il monte stipendi sui 109 milioni per squadra, con la soglia della Luxury impostata sui 132 milioni.
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