Ciò che è accaduto lo scorso anno in Ontario ha un qualcosa di fiabesco. Il titolo per la prima volta è andato oltre i confini statunitensi e considerando la forte competizione tra canedesi ed americani, si può facilmente intuire come l’intera Toronto sia diventata ben presto orgoglio nazionale.
Impresa sportiva e non solo che, grazie a basi solide e costruite minuziosamente col passare degli anni da Ujiri, ha portato i Raptors all’apice della lega.
Proprio il GM di origini africane, intervistato dai giornalisti di CBC, ha parlato della fiducia che circonda la franchigia e del futuro della stessa:
“Se c’è la possibilità di poter vincere un altro titolo? Chiaro che sì, anche senza Kawhi. Ne sono sicuro al 100%. Se penso a ciò che questo gruppo ha fatto e quello che ha potuto imparare dallo scorso anno non posso che essere assolutamente fiducioso. Abbiamo imparato a vincere. Kawhi ci ha dato quello. Ci ha proiettati in questo contesto di vittorie”.
Masai Ujiri è impegnato in Tanzania a Dar es Salaam dove si sta svolgendo il basketball camp con la speranza di pescare nuove promesse. Iniziative sempre molto care al GM. Da lì era partito infatti qualche anno fa Pascal Siakam, un giocatore chiave oggi per i Raptors.
Il massimo esponente delle basketball operations di Toronto si è lasciato andare anche a delle dichiarazioni sull’addio di Leonard:
“Una gran parte di lui voleva rimanere. Le vittorie, la città, lo staff medico, potrei dire molti motivi per cui sarebbe rimasto. Ha vinto un titolo nella città, una delle cavalcate più importanti della storia NBA, l’incredibile parata celebrativa. Conosco Kawhi, so che lui ha pensato a tutte queste cose”.
Ed ha poi continuato, affermando di aver capito assolutamente la decisione finale di firmare per i Los Angeles Clippers:
“Voleva andare a casa, ed è andato a casa. Se ci fosse una squadra a Lagos (Nigeria) oppure a Zaria (Nigeria), se ci fosse una squadra NBA lì non penso riuscirei a rimanere a Toronto. Ci sono cose che ti mettono di fronte a decisioni cui non puoi rinunciare e lo capisco perfettamente”.
Perso il proprio leader tecnico e non solo, i Raptors sono riusciti però a mantenere intatto il resto del team con i veterani come Lowry, Ibaka e Gasol che dovranno spingere i giovani Siakam, VanVleet e Powell a compiere un ulteriore step che li possa definitivamente consacrare. Nick Nurse è pronto a tornare per il secondo anno sulla panchina NBA, dopo la parentesi anonima con la nazionale Canadese agli ultimi mondiali.
L’Eastern Conference rimane molto aperta e le sorprese potrebbero non mancare. Siete d’accordo con Ujiri? Tra qualche mese il campo darà tutte le risposte in merito.
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