Gli Indiana Pacers hanno inaugurato ufficialmente il training camp con il consueto Media Day. Riportiamo di seguito i passaggi salienti dell’incontro con la stampa. Il calendario preseason prevede anche uno storico doppio impegno in India, a partire dal 4 ottobre prossimo (contro i Sacramento Kings).
MYLES TURNER
L’ex Texas, al quinto anno nella lega, cerca la definitiva consacrazione:
“Non sono più quel ragazzo di diciannove anni. Ho imparato davvero molto nel corso di questa mia esperienza con i Pacers, sono cresciuto e dovevo fare uno step sul piano della leadership, soprattutto con Vic[tor] [Oladipo] fermo per la prima metà di stagione. […] Sono stato il centro titolare di Team USA al Mondiale […], giocare per Popovich è stato pazzesco. […] Ho imparato ad apprezzare il gioco nel suo complesso al di là degli Stati Uniti, che hanno una tradizione dominante. Punto al premio di Defensive Player of The Year, voglio confermarmi come uno dei migliori nella lega. Per vincere devo guidare ancora la classifica ‘stoppate per partita’, andare meglio a rimbalzo e far sentire la mia presenza.”
MALCOM BROGDON
Probabilmente la pedina più interessante nel rinnovato scacchiere di coach McMillan, che potrà sfruttare la sua versatilità:
“Arrivo in una squadra che forse presta addirittura maggior attenzione alla difesa rispetto a quanto visto a Milwaukee: Sono contento di far parte di ciò perché è su tale fronte che ho coltivato il mio gioco sin dai tempi di Virginia. Sono più che pronto a inseguire guardie rapide [sui blocchi] e a star loro davanti. I Pacers non mi hanno preso per strafare e forzare tiri, devo restare me stesso. […] Mi considero un ottimo compagno di squadra e un vincente.”
VICTOR OLADIPO
Il recupero dall’infortunio procede bene. Il commento della stella dei Pacers:
“Sono più che contento e non vedo l’ora di tornare. Mi prenderò il mio tempo, un giorno alla volta. Recupero? Per quanto riguarda il ritmo partita devo aspettare e vedere, avrò fiducia fino alla fine dei miei giorni Anche se ci sono nove facce nuove credo che i ragazzi si possano inserire al meglio nel nostro sistema, impareranno in fretta e se non pensassimo al titolo non avrebbe nemmeno senso giocare. Se questi nuovi arrivati avranno lo stesso livello di concentrazione e abnegazione è tutto ciò di cui abbiamo bisogno per creare la chimica con un unico obiettivo. Da qui parte tutto”
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