Nell’estate 2018 abbiamo vissuto il ritiro di una gemma della NBA, di una leggenda che ha fatto sognare gli Stati Uniti ma anche un po’ la nostra bella Italia. Due anni a Reggio Calabria e due con la Virtus Bologna, Ginobili ha lasciato il mondo del basket dopo sedici anni, e 1057 partite, di San Antonio Spurs.
La guardia argentina ha una bacheca tutta da invidiare: una volta campione d’Italia, due volte MVP del torneo italiano ed una di Coppa Italia, una volta campione di EuroLega con annesso premio MVP, due volte All Star, NBA Sixth Man of the Year e ben quattro titoli NBA, ovviamente tutti con i suoi amati Spurs. Tuttavia, gran parte di questo palmares avrebbe potuto non esserci: nel 2004, Ginobili ha visto la morte in faccia.
Lui stesso ha raccontato il tragico incidente, che avrebbe potuto stroncargli la vita, a Spurs Zone:
“Nel 2004, durante la mia luna di miele, mi sono trovato davanti una macchina che stava sorpassando un tir in curva. Mi sono piegato ed ho cominciato a sbandare. Potevo aver ucciso qualcuno, potevo schiantarmi contro un albero, cadere in un dirupo o uccidere l’altro conducente. Non ci sarebbero stati i giochi olimpici, non ci sarebbe stata nessuna carriera. È stato come lanciare una moneta in aria: ho avuto fortuna.”
A 15 anni di distanza, possiamo dire di esser stati davvero fortunati ad ammirare un talento simile, un talento che avrebbe potuto spezzarsi fin troppo presto.
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