Il debutto al nuovo Chase Center non è stato dei migliori per i Golden State Warriors che nella notte hanno perso la loro prima partita di preseason NBA contro i Los Angeles Lakers capitanati da LeBron James e Anthony Davis con il risultato di 101-123. Primi segnali, invece, incoraggianti per i gialloviola che hanno messo subito in mostra l’intesa tra i due nuovi compagni di squadra con un primo tempo davvero spettacolare a cominciare dall’11-0 di parziale iniziale firmato soprattutto Anthony Davis autore di 17 punti e 7 rimbalzi con 7/11 al tiro al termine dei primi 12 minuti.
Dall’altra altra parte Stephen Curry ha chiuso con 18 punti in 18 minuti, mentre D’Angelo Russell ancora da rispolverare con un pessimo 2/9 dal campo. Buono invece l’esordio in maglia Warriors per il rookie Jordan Poole: 17 punti in 23 minuti con 4 triple. LeBron James ha chiuso con 15 punti + 8 assist, mentre Anthony Davis con 22 punti + 10 rimbalzi. I due sono rimasti seduti per l’intero secondo tempo.
Le parole di Anthony Davis
Al termine della partita sono arrivate poi le prima parole del lungo ex Pelicans sul suo esordio positivo in maglia gialloviola, per quanto possa essere solo preseason NBA:
“Stiamo cercando di aiutarci a vicenda: più ci riusciamo, più facile è giocare assieme, per tutti. Ogni opportunità che abbiamo di scendere in campo e imparare qualcosa giocando assieme per noi è fondamentale. Ho provato a essere aggressivo a rimbalzo d’attacco, per mettermi in partita. Era da tanto che non giocavo, per cui mi sono concentrato sulle piccole cose, sui dettagli: poi il gioco ha voluto che mi trovassi il pallone tra le mani spesso e volentieri e allora ho schiacciato ogni volta, mettendomi in ritmo così.”
Le parole di LeBron James
Poi sono arrivate anche le prime impressioni di LeBron che più volte ha dichiarato come quest’anno il peso offensivo in attacco se lo dovrà prendere, specialmente, il suo compagno di squadra con cui l’intesa sembra davvero già buona:
“Qui mi sono infortunato lo scorso anno, quando ero al massimo della mia forma. Ero un po’ nervoso, ma volevo divertirmi e ho giocato come se fosse una partita normale, non una gara amichevole. Giocare con Davis? Non è mai facile costruire un’intesa ma nel caso di me e AD ad aiutarci c’è la relazione di amicizia che già abbiamo lontano dal campo. Possiamo dirci tutto, senza bisogno di addolcire la pillola, accettando ogni critica. Lui sa di poterlo fare con me, io con lui — il tutto sempre e soltanto per il bene di entrambi e per il bene della squadra”.
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