Dopo una serie di prestazioni già importanti durante la preseason NBA (40 punti in 25 minuti solo qualche giorno fa, ndr), Stephen Curry è pronto per l’11esima stagione all’interno della Lega sempre in maglia Golden State Warriors. Quest’anno il giocatore dovrà essere la stella della compagine di San Francisco. L’addio di Kevin Durant e lo stop per infortunio di Klay Thompson, obbligano il play a dover fare un passo avanti nel prendersi maggiori responsabilità.
Un ruolo che si addice al due volte MVP della Lega. Quest’anno, il nativo di Akron, si candida prepotentemente ad essere uno dei protagonisti della stagione, mentre coach Steve Kerr assicura di non aver mai visto un Curry così in forma da quando siede sulla panchina di Golden State:
“Steph è al suo massimo, sia fisicamente che mentalmente. Mi sembra che questa sia la fase della sua carriera in cui può dare di più, per una questione di età, per le sue condizioni fisico-atletiche, per l’esperienza che gli permette di aver già visto qualsiasi tipo di difesa gli avversari provino contro di lui. Credo che negli ultimi due anni, e questo vale anche per la prossima stagione, siano un periodo magico per lui, che può tranquillamente estendersi almeno per un altro biennio. È un giocatore fantastico”
Un avvertimento chiaro. Oggi più che mai, avversari avvisati:
“Non mi aspetto niente di diverso da quello che gli ho chiesto negli ultimi cinque anni, ma d’altronde quello che è riuscito a fare in questo periodo di tempo è davvero speciale: due titoli di MVP, sempre tra i primi 5 giocatori della lega. Penso sia pronto ad avere un’altra grande annata. Lui come leader in campo? Non sarà mai come Draymond Green, non sarà mai quello che urla e sbraita di più, ma oggi sicuramente si sente più a suo agio a dire qualcosa di quando è arrivato qui. Steph è un ragazzo intelligentissimo, sa benissimo quello che abbiamo perso. Dal punto di vista della leadership, per cui sa di dover assumersi lui stesso maggiori responsabilità”.
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