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NBA Season Preview: Central Division

In una super estate di mercato, la Central Division non ha subito grandi cambiamenti. Grazie ai nuovi arrivi nella Eastern Conference, però, la stagione potrebbe riservare delle sorprese. 

La grande annata dei Milwaukee Bucks ha posto sulle loro spalle aspettative decisamente alte. A meno di imprevisti, infatti, è difficile immaginare che sia un’altra squadra a vincere la Central Division in questa stagione. E la presenza dell’MVP in carica Giannis Antetokounmpo già di per sè li rende una contender per il titolo.
Nonostante la partenza di un tassello importantissimo come Malcolm Brogdon, la franchigia se l’è cavata bene in estate e ha aggiunto i solidi Wesley Matthews e Kyle Korver per provare a sostituirlo. L’arrivo di Robin Lopez al fianco del fratello Brook fornirà ulteriore profondità alla panchina, mentre George Hill e – soprattutto – Khris Middleton saranno chiamati a tornare al proprio meglio.

Per quanto riguarda gli Indiana Pacers, l’ago della bilancia della loro stagione ha un nome e un cognome: Victor Oladipo. In base al quando e al come rienterà dall’infortunio al ginocchio, la squadra potrà pensare di puntare più o meno in alto.
Ma che la franchigia di Indianapolis possa far divertire anche dovendo fare a meno della propria stella non è di certo una sorpresa. La scorsa stagione, infatti, sebbene Oladipo abbia giocato solamente 36 gare, i Pacers hanno stupito tutti mostrando grande solidità e la profondità del proprio roster e sono arrivati ai Playoff per la quarta stagione consecutiva.
L’ottima offseason ha portato in Indiana Malcolm Brogdon, Jeremy Lamb e T.J. Warren, che avranno un ruolo fondamentale già da inizio stagione. Saranno probabilmente loro, infatti, a completare il quintetto con la coppia di lunghi Myles Turner-Domantas Sabonis.

Il trio Blake Griffin, Andre Drummond e Reggie Jackson basterà, invece, ai Detroit Pistons per essere nuovamente tra le prime 8 della Eastern Conference?
Dopo essere usciti 4-0 al primo turno contro Milwaukee la passata postseason, il proposito primario dei Pistons sarà replicare la buona stagione dello scorso anno e raggiungere nuovamente i Playoff. Il conseguimento di tale obiettivo passa soprattutto dallo stato fisico delle stelle di Detroit e, in particolare, di Griffin.
In ogni caso, l’arrivo dei veterani Derrick Rose e Markieff Morris contribuirà ad allungare le rotazioni e a fornire solidità offensiva alla squadra di Dwane Casey. 

La scorsa stagione degli Chicago Bulls è stata veramente disastrosa e quest’anno si può solo migliorare. Dopo una partenza da 5 vittorie e 19 sconfitte, che ha costretto al taglio di coach Fred Hoiberg e alla salita in cattedra del vice Jim Boylen, la franchigia ha chiuso la stagione 13esima nella Eastern Conference (22-60).
Fortunatamente, l’organizzazione è riuscita a condurre una buona offseason, che ha portato nell’Illinois solide aggiunte al giovane core come Thaddeus Young e Tomas Satoransky.
Se le stelle Zach LaVine e Lauri Markkanen dovessero riuscire a rimanere sane e a guidare il gruppo dei giovani al meglio, Chicago potrebbe far davvero divertire – e, sulla carta, addirittura competere per i Playoff. 

I Cleveland Cavaliers, infine, compiono 50 anni, ma non hanno molto di cui “festeggiare”. Ancora non del tutto ripresa dalla partenza di LeBron James la scorsa estate, la franchigia dell’Ohio ha deciso di puntare sui giovani.
L’arrivo di John Beilein, dopo 12 stagioni con i Michigan Wolverines, potrebbe essere un tassello importante nel percorso di crescita delle giovani promesse a roster. In particolare, tra queste spiccano la quinta scelta assoluta dell’ultimo Draft Darius Garland e il sophomore Collin Sexton. Fondamentale sarà, a questo punto, capire come Altman e il suo staff decideranno di gestire i veterani – Kevin Love e Tristan Thompson su tutti – e i loro pesanti contratti. 

Milwaukee Bucks

Nella passata stagione, l’arrivo di Mike Budenholzer e l’inaugurazione della nuova arena (il Fisev Forum) hanno portato fortuna ai Milwaukee Bucks. Dopo aver dominato la regular season ed essere arrivata prima con il record di 60-22, la squadra ha ceduto 4-2 contro i poi campioni Toronto Raptors nelle finali di conference. A questo punto la domanda è: riusciranno i Bucks a migliorare ancora o il peso delle aspettative rischia di schiacciarli?

L’impatto del nuovo allenatore (non a caso, Coach of The Year 2019) è stato fondamentale per permettere non solo la crescita della squadra, ma anche la definitiva esplosione di Giannis Antetokounmpo. Al di là delle incredibili cifre messe a referto (27.7 punti, 12.5 rimbalzi e 5.9 assist a partita), the Greek Freak si è trovato finalmente in un contesto adatto al proprio gioco, con compagni perimetrali da servire sugli scarichi e con l’aiuto dei quali ha potuto mettere in mostra le sue abilità offensive a 360 gradi. Come se non bastasse, l’MVP si è dimostrato anche il miglior difensore della squadra grazie all’incredibile atletismo e alla sua grande versatilità, finendo secondo nelle votazioni per il titolo di Defensive Player of the Year.  

Nonostante qualche addio, la squadra continua ad essere costruita attorno a lui e non è difficile credere che Antetokounmpo possa replicare l’incredibile stagione dello scorso anno. La partenza di Malcolm Brogdon verso i rivali della Central Division Indiana Pacers avrà sicuramente un grande impatto nei meccanismi della squadra, ma Jon Horst e il suo staff sono riusciti a ottenere degli ottimi innesti nel mercato estivo. I veterani Kyle Korver e Wesley Matthews saranno fondamentali per portare esperienza e aggiungere ulteriore pericolosità sul perimetro, mentre Dragan Bender, Thanasis Antetokounmpo e Robin Lopez andranno ad allungare le rotazioni. Se i primi due si possono considerare prese a basso rischio, gli altri nuovi arrivati sono scommesse su cui coach Budenholzer potrà lavorare senza troppa pressione. 

Anche la conferma di George Hill è stata una buona scelta nell’estate dei Bucks, con il veterano che si troverà ad avere un ruolo chiave dopo la partenza di Brogdon e viste le difficoltà mostrate da Eric Bledsoe durante gli scorsi Playoff. 

Altre due importantissime mosse sono state l’estensione del contratto di Khris Middleton e la ri-firma di Brook Lopez. La scorsa stagione non è stata delle più facili per Middleton, che ha visto le sue cifre abbassarsi dopo il grande impatto avuto nel 2017-18. Questo non toglie, però, che sia comunque la seconda opzione offensiva della squadra e che la sua presenza in campo permetta all’allenatore di lasciare qualche minuto di riposo in più ad Antetokounmpo. Il secondo, invece, è stato la vera rivelazione dello scorso anno. Il suo sviluppo come solido tiratore dalla lunga distanza lo ha reso il fit perfetto per permettere a Giannis di giocare vicino a canestro e sfruttare il proprio fisico. Restando nel reparto lunghi, anche Ersan Ilyasova è stato un tassello importante nella passata stagione di Milwaukee, che ha portato esperienza e concretezza dalla panchina. Sebbene i centimetri non manchino, al roster dei Bucks potrebbe servire uno specialista difensivo da sfruttare contro lunghi più rapidi come Al Horford, che si è trasferito dai diretti concorrenti Philadelphia 76ers. 

I Bucks non avevano pick in questo Draft, ma hanno comunque giovani su cui lavorare. Tra tutti, lo scorso anno si sono distinti D.J. Wilson e Donte DiVincenzo, che dovranno guadagnarsi minuti e, soprattutto, la team option per la prossima stagione. 

Con Kawhi Leonard nella Western Conference e Kevin Durant infortunato, i Bucks sono senza alcun dubbio tra i favoriti a vincere la Eastern Conference e a raggiungere le Finals. Solo i Philadelphia 76ers, al momento, sembrano avere le carte in regola per poterli mettere in difficoltà. La mancanza di star power a roster al di fuori di Giannis ha portato la squadra a cadere rovinosamente dopo il 2-0 iniziale nelle Finals di conference dello scorso anno, ma proprio grazie a questa esperienza, se l’MVP dovesse riuscire a restare sano, Milwaukee potrebbe fare un ulteriore passo avanti. 

 

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Pubblicato da
Elena Zoppè

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