I Golden State Warriors quest’anno devono fare i conti con la partenza di Kevin Durant, finito a Brooklyn, e soprattutto con la rottura del legamento crociato da parte di Klay Thompson. Il coach degli Warriors, Steve Kerr, ha quindi parlato della situazione fisica da parte della guardia che dovrebbe rimanere ai box per diverso tempo:
“Dobbiamo essere realistici: io mi sono rotto i legamenti al college e sono rimasto fuori tutto l’anno. Per un giocatore di basket è quello il tempo che ci vuole: per Klay quindi significa stare fuori tutta la stagione. Abbiamo lasciato una finestra aperta nel caso il suo recupero vada estremamente bene e i dottori diano l’ok. Ma la realtà delle cose è che se saranno passati 9 mesi dall’operazione ad aprile…“.
Valutata l’indisponibilità di Thompson, Kerr ha puntato forte su D’Angelo Russell e su un core team formato da giovani interessanti:
“In attesa che torni dobbiamo far crescere i giovani, assicurarci che siano pronti in modo che quando tornerà Klay avremo dietro di lui giocatori di rotazione pronti a dare il loro contributo in una squadra da playoff. Per quanto riguarda Klay… mi dispiace davvero per lui. Stare fuori è dura, perché non ti senti parte di una squadra finché non scendi in campo. Klay adesso è in una fase della sua riabilitazione in cui non sente dolore, in cui può tirare ma non può correre. Deve prendersi il tempo per guarire“.
LEGGI ANCHE:
È un viaggio, l’NBA
NBA, Kobe spiega perché Leonard ha firmato con i Clippers anziché i Lakers
NBA: migliorano le condizioni di Harry Giles III