(0-1) Chicago Bulls 125-126 Charlotte Hornets (1-0)
Un vero e proprio tripudio di triple andato in scena in quel di Charlotte, dove gli Hornets resistono agli assalti dei Bulls e strappano la prima vittoria dell’era post-Kemba Walker. I padroni di casa giocano bene il primo quarto ma subiscono ben 40 punti nel terzo. A salvarli dalla rimonta dei Bulls c’è una prestazione straordinaria da dietro l’arco: ben 23 le triple messe a segno da Charlotte, che significano nuovo record di franchigia. 7 quelle mandate a bersaglio dal rookie PJ Washington: è un record per qualsiasi giocatore al debutto in NBA. Da segnalare un super Markkanen da 35 punti e 17 rimbalzi.
(1-0) Detroit Pistons 119-110 Indiana Pacers (0-1)
Vincere è sempre bello. Se poi lo si fa contro una delle più forti squadre della propria Conference, per giunta essendo in trasferta, allora significa che i Pistons possono davvero essere pronti a diventare grandi. Privi anche di Blake Griffin, Casey e i suoi ragazzi sbancano la Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis e ottengono la prima vittoria stagionale. Una gara equilibrata fino all’ultimo quarto, quando le bombe di un Luke Kennard da 30 punti hanno indirizzato la sfida sui binari dei Pistons. Indiana manda tutto il quintetto in doppia cifra (doppie doppie per Sabonis e per Brogdon all’esordio). Detroit ringrazia soprattutto un dominante Andre Drummond: 32 punti e 23 rimbalzi.
(0-1) Cleveland Cavaliers 85-94 Orlando Magic (1-0)
L’impressione è che si vedranno spesso, in questa stagione, partite dove Cleveland faticherà ad arrivare ai 90 punti segnati. I Cavs cedono in casa contro i più attrezzati Magic: sotto di 14 a metà gara per colpa di un parziale subito di 16-0, i padroni di casa rientrano bene in partita durante il terzo quarto e riaprono i giochi. Orlando però è più esperta dei giovani Cavs, resta concentrata nell’ultimo periodo e guadagna la prima vittoria in stagione. Buon esordio per Markelle Fultz.
(0-1) New York Knicks 111-120 San Antonio Spurs (1-0)
C’è modo e modo di perdere e se proprio bisogna farlo, allora la maniera dei Knicks è quella giusta. New York combatte fino all’ultimo contro i decisamente più esperti Spurs e dà loro battaglia, cedendo solo nel quarto periodo.
Dopo un inizio complicato, entrambe le squadre esplodono nella seconda frazione: sono però gli Spurs a restare avanti a metà partita. I Knicks mettono in campo il cuore e combattono nel terzo periodo, riagganciando i ragazzi di Pop e mettendo anche la testa avanti prima dell’inizio del quarto quarto. A questo punto però gli Spurs mettono a segno un parziale di 11-0 e indirizzano in maniera decisiva la vittoria. Bene Morris, Randle e Barrett, tutti sopra quota 21 punti segnati.
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Non malissimo come esordio per i Celtics contro i favoriti Sixers, nonostante la sconfitta abbastanza netta, in una partita a bassissime percentuali al tiro, dove hanno prevalso le difese.
La differenza nel reparto lunghi dava poche speranze ai biancoverdi, dal momento che i Sixers dovrebbero essere la squadra più forte della lega sotto canestro mentre i Celtics hanno proprio lì il loro punto debole.
Eppure la differenza l'hanno fatto le guardie!
Simmons imprendibile (e con la licenza di sfondare senza far fallo, come Giannis), ottimo Richardson, contro un deludente Walker all'esordio e un Brown così e così, condizionato dai falli.
Bene Tatum, che sta progressivamente elevando il suo gioco in attacco (è ancora presto ma si vedono sprazzi di valore assoluto).
La nota positiva è ovviamente Hayward, che meglio di così non poteva cominciare; miglior marcatore e leader della squadra, pur senza aver tentato nemmeno una tripla.
Nell'attesa di vedere dove può arrivare R. Williams, ci sono buoni segnali e a Kemba non capita spesso di tirare col 20% !!!