Kevin Durant ha affermato che nessuno lo ha costretto a tornare per le NBA Finals. L’attuale stella dei Brooklyn Nets ha chiarito, mentre partecipava alla trasmissione americana First Take, che gli Warriors non hanno fatto alcuna pressione su di lui. Queste le sue parole:
“Nessuno mi ha chiesto o detto niente. Eravamo solo io e Rick Celebrini che lavoravamo ogni giorno. Mi aiutò molto nella riabilitazione e nel mantenere la forma fisica. Non c’era nessuno a dirmi cosa avrei dovuto fare, né la dirigenza né i miei compagni di squadra. So di essere uno dei migliori giocatori della Lega e sapevo che se io non fossi tornato nelle Finals, in futuro, i miei compagni si sarebbero chiesti perché non ero in campo con loro.”
Durant, come in molte altre occasioni, ha già messo a tacere le voci di una possibile pressione da parte della società, ma non ha mai spiegato in modo chiaro l’intera vicenda. Di fatto gli Warriors, ad inizio Playoff, avevano annunciato come KD avesse solo un problema di poco rilievo al polpaccio e che sarebbe tornato disponibile poche settimane più tardi. La verità è che Durantola saltò tutte le NBA Conference Finals e le prime 4 gare delle Finals, per poi giocare solo 12 minuti prima di infortunarsi al tendine di Achille.
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