Boston Celtics 119-113 Cleveland Cavaliers
Proprio sul parquet dove si infortunò gravemente al suo debutto in maglia Celtics, facendo perdere le tracce del fantastico giocatore visto a Utah, Gordon Hayward piazza una prestazione straordinaria. Che sia davvero la stagione della sua rinascita?
L’ex Jazz guida i suoi Celtics alla vittoria sul parquet di Cleveland, un parquet che deve avere maledetto più e più volte. Hayward però non si fa spaventare e con i suoi 39 punti, con 17 canestri dal campo (record in carriera), è decisivo.
L’inizio è di per sé ottimo: nei primi due quarti Hayward non sbaglia un tiro (9/9) ed è il miglior marcatore dei suoi con 22 punti. Cleveland paga le amnesie difensive.
I Cavs, nonostante la prestazione non proprio ottima, restano comunque in partita. Un buon segnale, indubbiamente. Alla lunga, però, Tatum si aggiunge alla serata di gala di Hayward e Kemba Walker, e per i padroni di casa diventa praticamente impossibile arginarli tutti. Vince Boston.
Miami Heat 89-Denver Nuggets 109
In Colorado arriva una delle franchigie più in forma di tutta la NBA, lanciatissima dopo la roboante vittoria contro Harden e Westbrook. Ad allenare i Nuggets c’è però una vecchia volpe di nome Mike Malone, abilissimo nell’imbrigliare le bocche da fuoco dei nuovi Miami Heat.
Il primo quarto è molto combattuto: dopo un iniziale mini-fuga dei Nuggets, gli ospiti rimettono la testa avanti per poi venire superati nuovamente. I secondi 12 minuti invece sono più sbilanciati in favore dei padroni di casa, con un Jokic che inizia a far brillare gli occhi dei presenti al Pepsi Center con assist del genere.
Denver cavalca l’onda e guadagna un buon vantaggio, andando a riposo sul 58-48. Nonostante l’intervallo, i padroni di casa riprendono da dove avevano lasciato: perso Harris per infortunio, a guidare la banda c’è Barton con le sue triple. I Nuggets volano oltre i 20 punti di vantaggio ed ipotecano seriamente la vittoria. L’ultimo quarto è infatti pura amministrazione per Denver. Miami paga le difficoltà al tiro di Butler (3/12), Nunn (4/14) e Adebayo (2/9) e in generale, un attacco fin troppo sterile.
Los Angeles Lakers 118-112 Chicago Bulls
Non senza qualche patema, i Lakers proseguono nella loro inarrestabile corsa in vetta alla Western Conference. Stavolta a pagare le spese dell’ennesima tripla doppia di LeBron James (30 punti, 10 rimbalzi, 11 assist) tocca ai Chicago Bulls, pur battaglieri e in grado di dare del filo da torcere agli avversari.
A brillare inizialmente sono infatti i padroni di casa, che appaiono in gran forma. La difesa sotto canestro è ottima e l’attacco gira bene. L’onda lunga del primo periodo prosegue, e si innalza, anche nel secondo quarto, quando i Bulls rischiano davvero di fuggire via guidati da un Coby White veramente ottimo. Chicago va a riposo sul 65-48.
A tenere in piedi la baracca per i gialloviola c’è, ovviamente… avrete capito. Il 23 spadroneggia e quando il terzo quarto deve ancora finire ha già 28 punti, 9 rimbalzi, 6 assist: Lakers mantenuti a galla e riportati a 10 punti di distanza.
A svoltare la gara però non sono né lui né Davis: anzi, entrambi si godono dalla panchina il clamoroso parziale delle riserve. Sono infatti Howard, Cook e Kuzma, in difesa e in attacco, a svoltare la partita. Il parziale di 14-0 rimette davanti i Lakers che, con James e Davis nuovamente in campo, mettono al sicuro l’insperata vittoria.
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Eccellente Hayward, è difficile vedere nell'NBA "specialistica" di oggi questa padronanza tecnica: sempre in movimento fluido, penetrazione fino al ferro, oppure arresto e tiro, assist, arresto con virata all'indietro e tiro in allontanamento...
Tutto molto elegante, ma soprattutto efficacie!
Ottimo anche Theiss, con 9 rimbalzi e 5 stoppate!
Si sta rivelando molto più forte di quanto ci si potesse aspettare 2 anni fa; sempre più a suo agio in NBA.
Finalmente Edwards, senza treccine, torna a segnare da 3 pts.
Ora che il calendario biancoverde sarà più difficile, serviranno i punti della panchina.