Detroit Pistons 108 – 117 Miami Heat
Vittoria casalinga per Jimmy Butler e i suoi Miami Heat, che mettono in cascina il settimo successo stagionale su dieci partite disputate fin qui battendo dei Pistons alle prese con assenze pesanti e problemi di natura meteorologica. Già, perché a causa dell’abbondante nevicata che ha colpito Detroit, Drummond e compagni hanno raggiunto Miami con ben quattro ore di ritardo sulla tabella di marcia, complicando di conseguenza i piani di coach Casey. Niente alibi però per l’ex allenatore dei Raptors, secondo cui “a prescindere dall’orario di arrivo, siamo sempre tenuti a mostrare sul parquet quella determinazione che quest’anno non si è ancora vista quasi mai”. Come dargli torto: nel primo tempo i Pistons sono finiti sotto di addirittura 29 punti, riuscendo poi a ricucire parzialmente lo svantaggio e a chiudere il secondo tempo sul punteggio di 57-37. Con il passare dei minuti il gap tra le due squadre diminuiva progressivamente, fino a quando la tripla di Luke Kennard – miglior realizzatore dei suoi con 22 punti – non ha fissato il punteggio sul 111-103 a due minuti dalla fine. Da quel momento in poi, però, gli Heat non hanno più concesso nulla o quasi agli avversari, portandosi a casa una preziosa vittoria. 20 punti e 13 assist per Jimmy Butler, seguito a ruota da Kendrick Nunn, anch’esso con un bottino di 20 punti; doppia doppia da 18 punti e 14 rimbalzi per Bam Adebayo.
New York Knicks 102 – 120 Chicago Bulls
I Bulls si aggiudicano lo scontro tra le nobili decadute per eccellenza dell’universo NBA battendo New York in una gara decisa dai 27 punti realizzati in uscita dalla panchina da uno strepitoso Coby White, che per l’occasione si porta anche a casa il record per il maggior numero di triple realizzate – sette nella fattispecie – nel quarto quarto da un giocatore in canotta Bulls. Gara che in realtà aveva visto i Knicks partire con il piede giusto, con i ragazzi di coach Fizdale che erano riusciti ad accumulare un buon margine di vantaggio, vanificato da un parziale di 20-2 di LaVine e soci che all’intervallo lungo ha fatto sì che i Bulls fossero avanti per 60-54. Giunte poi all’ultima frazione di gioco con il risultato in perfetto equilibrio, le due squadre hanno assistito allo show allestito per l’occasione da White, che dopo aver sbagliato i suoi primi quattro tiri ha dimostrato di avere la mano decisamente calda. Incitato a gran voce dal pubblico, il prodotto di North Carolina ha messo a ferro e fuoco la difesa avversaria, che non ha potuto far altro che alzare bandiera bianca. Ai 27 punti di White vanno ad aggiungersi i 25 di LaVine e la doppia doppia da 17 punti e 12 rimbalzi realizzata da Wendell Carter Jr., mentre per gli ospiti si segnalano i 22 punti conditi da 9 rimbalzi di Marcus Morris e l’ottima prestazione del rookie RJ Barrett, che chiude con 21 punti, 6 rimbalzi e 9 assist in 31 minuti di gioco.
Atlanta Hawks 125 – 121 Denver Nuggets
Un super Trae Young da 42 punti – season-high per lui – e 11 rimbalzi trascina i suoi Hawks alla vittoria contro i ben più quotati Denver Nuggets di coach Malone. Nuggets che pure, almeno nei primi minuti di gioco, erano riusciti ad imporre la propria supremazia sulla gara, con un parziale di 12-0 che rischiava di tagliare le gambe prima del dovuto alla giovane truppa di Lloyd Pierce. A dispetto di quanto cera lecito attendersi, però, gli Hawks non si sono persi d’animo e sono riusciti a chiudere il secondo quarto in vantaggio per 63-54. Dopo un terzo quarto che ha sancito nuovamente il parziale predominio degli ospiti, avanti di 9 lunghezze, Jokic e soci si sono rifatti sotto nell’ultima frazione di gioco riuscendo ad acciuffare il pareggio, ma ci ha pensato Trae Young con un paio di triple a ricacciare indietro gli avversari, che non sono poi stati in grado di portare a termine la rimonta. Oltre al già citato Young, segnaliamo tra le fila degli Hawks l’ottima prova di Jabari Parker, che sfiora la doppia doppia con 20 punti e 9 rimbalzi, mentre Jokic e Will Barton, autori rispettivamente di 20 punti, 6 rimbalzi e 7 assist e 21 punti e 9 rimbalzi, hanno tentato invano di tenere alto l’onore dei Nuggets.