La tremenda stagione dei Golden State Warriors non accenna a prendere una piega differente. Sconfitti facilmente dai Lakers, pur privi di Davis, i ragazzi di coach Kerr occupano attualmente l’ultima posizione nella Western Conference con un impietoso record di 2-10.
Raramente si è assistito, nello sport professionistico, ad un così rapido stravolgimento di talento e obiettivi. Golden State è reduce da 5 Finals consecutive ed è passata dalle stelle alle stalle in men che non si dica. Più si è in alto, più si fa rumore quando si cade. E il mix di giocatori nuovi, giovani e inesperti presenti attualmente a roster non è minimamente paragonabile alla super corazzata che ha fatto tremare tutta la lega.
Il rischio è che nella franchigia si instilli quella mentalità votata al perdere tipica delle squadre che non hanno più nulla da chiedere alla stagione. Un rischio che coach Kerr non vuole assolutamente correre:
“Non voglio che la nostra mentalità si adatti al perdere. Leggiamo tutto, vediamo tutto quello che si sta dicendo su di noi. I giocatori lo leggono sui propri telefoni, ‘Golden State sarà nella lottery’. Non possiamo arrenderci a questa idea. Dobbiamo combattere per cercare di conquistare la vittoria in ogni partita”
La situazione è molto difficile: solo i Knicks, probabilmente, ne vivono una più drammatica. I Warriors attuali sono solo un guscio vuoto rispetto a quelli degli ultimi anni. Il rischio di pensare già alla prossima stagione è molto concreto.
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