Lauri Markkanen al momento è il più grosso interrogativo dei Chicago Bulls. Ottenuto nella notte del draft 2017, la franchigia era sicura di poter ricostruire il proprio percorso proprio da lui assieme ovviamente a Zach LaVine. Ma ad oggi, le cose non stanno andando come previsto.
Il giocatore infatti sta vivendo parecchio sotto tono l’inizio della regular season. La partita di domenica 24 Novembre ne è l’esempio per eccellenza poiché ha segnato solamente tre punti, tirando con l’11% dal campo.
Fortunatamente a vincere la partita ci ha pensato Zach LaVine, protagonista di una mostruosa prestazione da 49 punti (60% dal campo, 76.5% da oltre l’arco con ben 13 triple mandate a bersaglio) compresa la tripla allo scadere della vittoria. Vera ciliegina sulla torta.
In questo emozionante finale di partita però, Lauri Markkanen sedeva in panchina. Il giocatore finlandese infatti è la terza volta che non è in campo nei momenti decisivi del match, segno evidente che bisogna aggiustare parecchie cose prima di poter rientrare pienamente all’interno delle rotazioni di coach Jim Boylen. Quest’ultimo, poi, ha spiegato la situazione:
“Non penso che Lauri abbia giocato male. Certamente, non è stata una delle sue serate migliori al tiro, ma come il resto dei suoi compagni, non credo si sia comportato male in campo. Io, come allenatore, il mio staff e gli assistenti, continueremo ad allenarli nello stesso modo, cercando di portarli sulla giusta via per il successo”.
In questa dichiarazione è chiaro che Markkanen viene messo sullo stesso piano degli atri compagni di squadra, è giusto paragonare il giocatore centrale per la ricostruzione della franchigia con gli atri giocatori?
Certamente la situazione è molto delicata ma si può già intravedere un barlume di speranza. Nell’ultima partita giocata contro i Portland Trail Blazers, il 22enne ha registrato 10 punti in 27 minuti di impiego (3 su 7 al tiro) e solamente un rimbalzo.
Si vedrà nelle prossime gare l’evolversi o il peggioramento delle statistiche di Markkanen.
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