(11-6) Utah Jazz 118 – 120 Milwaukee Bucks (122)
Giannis Antetokounmpo ha avuto una delle partite più dominanti della sua carriera, con 50 punti e 14 rimbalzi per la sua diciassettesima tripla doppia consecutiva per aiutare i Bucks a vincere 122-118 contro gli Utah Jazz.
Partita che inizia in modo complicato per i Bucks, con i Jazz che sfruttano un parziale di 10-0 a inizio secondo quarto per passare in vantaggio 35-25. Milwaukee però ricuce le distanze nel secondo tempo, con Antetokounmpo che segna 38 dei suoi 50 punti dopo l’intervallo, fino ad arrivare all’ultimo periodo di gioco. A 1:23 da giocare Milwaukee si trova in vantaggio 120-113, ma Bojan Bogdanovic segna una tripla e Donovan Mitchell segue con un layup per il 120-118 con 43 secondi da giocare. I Bucks sbagliano l’azione seguente, ma Lopez ci mette una pezza stoppando il tiro di Mitchell a 4.4. rimasti, con il risultato che si congela.
Importante l’apporto di Wesley Matthews (19 punti), così come quello di Bledsoe (13 punti); dall’altra parte da segnalare i 24 di Bogdanovic e i 20 di Mitchell. I Bucks non perdono dalla sfida contro i Jazz dello scorso 8 novembre.
(15-2) Los Angeles Lakers 114 – 104 San Antonio Spurs (6-12)
Solita prestazione solida del duo LeBron James e Anthony Davis (33 punti e 14 assist il primo, 19 punti e 12 rimbalzi il secondo) e i Los Angeles Lakers sembrano non volersi più fermare. A farne le spese questa volta i San Antonio Spurs, che nonostante un inizio per nulla arrendevole (sotto di tre al termine del primo quarto e in vantaggio per 56-54 all’intervallo) devono alzare bandiera bianca nel quarto periodo. La squadra losangelina prende infatti il comando sul termine del terzo periodo, non lasciandolo più per tutto il resto della partita: gli Spurs non riescono a ricucire lo svantaggio, nemmeno con le sue star LaMarcus Aldridge (autore di 30 punti) e DeMar DeRozan (24 punti a fine serata).
(6-10) Oklahoma City Thunder 100 – 97 Golden State Warriors (3-15)
Golden State Warriors viene beffata sul finale, dopo essere rimasta in vantaggio per gran parte della partita. I Thunder sfruttano infatti un parziale di 13-3 negli ultimi tre minuti della partita, con i Warriors che cadono sotto le triple di Schroder e, soprattutto, di Chris Paul. È infatti l’ex Rockets a regalare la prima vittoria in trasferta della stagione ai Thunder, con un jumper a 36 secondi dalla sirena finale per portare avanti la squadra. Nell’azione successiva Alec Burks manca un tiro contestato, e il risultato si congela sul 100-97 finale.
“È stato piuttosto caotico, non siamo riusciti a gestire la loro pressione difensiva, hanno alzato il ritmo” ha dichiarato coach Kerr a fine partita. “È stato frustrante perché avevamo la partita a portata di mano ma non siamo riusciti a portarla a casa. Più che altro mi sento male per i nostri ragazzi perché continuano a competere e lavorare. Meritano di meglio. D’altra parte, non siamo stati abbastanza bravi da chiudere la partita e quindi non meritavamo di vincere “.
Glenn Robinson III ha segnato 25 punti e Ky Bowman ne ha aggiunti 24 mentre Golden State, con l’infermeria piena, ha mandato in campo solo otto giocatori sani. I Warriors hanno perso la loro terza partita consecutiva e la decima nelle ultime undici, commettendo cinque dei loro 12 fatturati nell’ultimo quarto. Eric Paschall ha contribuito con 13 punti e 10 rimbalzi, mentre dall’altra parte, oltre al già citato Paul (2o punti a fine partita) sono degni di nota anche i 22 punti di Schroder dalla panchina.