Solo qualche ora fa è uscita la notizia di una possibile rivoluzione all’interno del mondo NBA con la riduzione delle partite in calendario e la contestuale introduzione di un torneo durante la regular season che possa fungere come una ‘NBA Cup’. Lue due proposte verranno discusse durante il prossimo aprile davanti ai proprietari delle franchigie e all’associazione dei giocatori, la NBPA, per capire se la strada sarà davvero percorribile.
Intanto tra i giocatori si è esposto, per primo, James Harden. La stella degli Houston Rockets ha criticato duramente la possibile introduzione di un torneo di questo genere all’interno della Lega:
“Siamo forse al college? Noi combattiamo per vincere il titolo NBA: non voglio giocare per nient’altro. Cosa dovrebbe essere, un premio di consolazione o una cosa del genere? Non so. Nella NBA si giocano le partite per il titolo, stop”.
Diversa invece la posizione di Mike D’Antoni, coach di Houston, che si è limitato a confinare la proposta in base ai soldi extra che potrebbero entrare nelle tasche dei giocatori:
“È una cosa divertente per i tifosi, ma se ci mettono abbastanza soldi extra ai giocatori interesserà”
Per ultimo, Mark Cuban, estroso proprietario dei Dallas Mavericks, spera di non veder ridursi le partite in calendario per non perdere appeal e soldi:
“In un ambiente molto competitivo, i più grandi ostacoli per i nostri potenziali clienti sono la loro acquisizione e il loro mantenimento. Con una stagione lunga e un interesse che dura tutto l’anno ci sono più sottoscrizioni, meno motivi per abbandonare e in definitiva più valore”.
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