In giro per la città di Boston, nella giornata di ieri, si potevano notare diversi manifesti con la faccia di Kyrie Irving accompagnata dalla scritta “Coward”. Il riferimento, chiaro, è all’addio del playmaker in estate alla franchigia del Massachusetts per unirsi ai Brooklyn Nets insieme a Kevin Durant.
Il giocatore, out per infortunio alla spalla, ha saltato il match contro i Celtics al TD Garden evitandosi la bordata di fischi a cui sarebbe andato incontro, ma ha voluto comunque rispondere agli insulti dei suoi ex tifosi con un messaggio chiaro pubblicato sul suo account Instagram:
“Succede ogni volta e questa notte ha messo in mostra come lo sport e l’intrattenimento saranno sempre ignoranti e inopportuni. È stato montato un enorme show attorno a questo, che significa in realtà molto molto poco nel mondo reale che la maggior parte delle persone vivono. Ci sono cose che contano molto di più. Non cadere nel tranello che l’intrattenimento davanti a te ti sta ponendo, sul parquet non ci sarà mai niente di serio quanto doversi confrontare con la VITA”
La partita è terminata poi con la vittoria dei Boston Celtics con il risultato di 121-110 con i Nets che hanno ceduto di schianto durante il secondo tempo. Jarrett Allen, centro di Brooklyn, ha commentato la prestazione dei suoi:
“Vi dico la verità, le cose sono andate molto meglio di quanto immaginassi, avrebbero potuto fischiarci ogni volta che toccavamo il pallone, invece non è andata così. Se Kyrie fosse stato qui con noi, sarebbe stato dieci volte peggio.”
Jaylen Brown, ex compagno di squadra di Irving, ha invece voluto distanziarsi dal comportamento dei tifosi di Boston dichiarando quanto segue:
“Penso che tutto sia andato per il meglio per tutti, quindi non credo che nessuno a Boston dovrebbe avere qualcosa di cui lamentarsi o fischiare.”
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Jaylen Brown è un saggio, pienamente d'accordo con lui, è giusto dissociarsi dalle manifestazioni d'odio nei confronti di un giocatore.
Irving è contento ai Nets, buon per lui e buon per i Celtics.
Non credo inoltre che sia corretto definirlo un codardo, casomai si è comportato in modo un po' indifferente e poco generoso con Boston.
E' uno che ha il coraggio di essere se stesso, nel bene e nel male.
Kemba è un'all star più genuina ed è molto più funzionale ai Celtics del più forte ball handler al mondo.