(8-13) Sacramento Kings 104-105 San Antonio Spurs (9-14) [OT]
Vittoria di grande cuore per i ragazzi di coach Popovich, che hanno la meglio dei Kings solo all’overtime. Una sfida combattuta e a basso punteggio, decisa da dei canestri pesanti. Il primo,e probabilmente quello più decisivo, è indubbiamente quello del nostro Marco Belinelli, servito da DeMar DeRozan con gli Spurs sotto di 3 punti a pochissimi secondi dal termine. Il Beli si alza da dietro l’arco: solo rete per il 100 pari. All’overtime tocca invece a Dejounte Murray, sempre su assistenza di DeRozan, segnare il jumper dalla media che vale il sorpasso definitivo. Sei giocatori in doppia cifra per San Antonio.
(16-7) Los Angeles Clippers 91-119 Milwaukee Bucks (20-3)
Inarrestabili. Solo questa parola può descrivere adeguatamente lo stato di forma di Antetokounmpo e compagni. A subire la sconfitta, e che sconfitta, tocca stavolta ad una delle squadre più forti di tutta l’NBA, i Clippers, ripassati senza alcuna pietà dal greco. Milwaukee ottiene la sua 14esima W consecutiva partendo subito forte nel primo quarto, dove doppia già gli avversari. I Clippers tentano un timido rientro ma i Bucks non guardano in faccia nessuno come dimostra il poster di Giannis su Zubac e all’inizio dell’ultimo quarto, complice un terzo periodo ancora fantastico, sono già sopra di 30 lunghezze sul 95-65. Per Giannis sono 27+11 nel giorno del suo compleanno, ottimo apporto anche dalla panchina. Serata da dimenticare per George e Leonard.
(20-3) Los Angeles Lakers 136-113 Portland Trail Blazers (9-14)
Season high alla voce punti e 20esima vittoria stagionale per i Lakers, che espugnano il Moda Center di Portland. Per i Blazers la partita è subito in salita visto il gravissimo infortunio di Hood: l’esito degli esami parla di rottura del tendine d’Achille. L’infortunio è devastante per tutta la squadra, che non riesce a contrastare il maggior talento dei gialloviola. Nel secondo quarto i Lakers partono con un parziale di 10-0 e indirizzano la partita. Davis è inarrestabile e L.A. è già a quota 77 a metà gara. LeBron mette in ghiaccio la partita nel terzo periodo ma parte ancora in campo nel quarto nonostante i 17 punti di vantaggio, segno che coach Vogel teme gli avversari, ma i Lakers amministrano senza problemi. Davis e James segnano, rispettivamente, 39 e 31 punti.