(10-16) Portland Trail Blazers 99-114 Denver Nuggets (15-8)
Vittoria cercata e finalmente trovata quella dei Denver Nuggets, che in casa battono i Portland Trail Blazers dell’ex Carmelo Anthony.
Dopo un primo tempo piuttosto combattuto, gli ospiti si trovano in svantaggio di una sola lunghezza grazie ad una tripla di Lillard sul finire del terzo quarto di gioco, che costringe così i Nuggets ad un parziale di 10-0 per concludere il quarto guidati da due triple in fila di Jerami Grant. A 9′ dal termine del match poi, sarà un canestro di Will Barton a chiudere definitivamente i giochi per i padroni di casa, che sul 96-80 (massimo vantaggio) riescono ad assicurarsi la prima vittoria dopo tre sconfitte in fila.
Per coach Malone fondamentali i 20 punti (con 11 rimbalzi e 6 assist) di Nikola Jokic e i 20 dalla panchina di un ottimo Jerami Grant. Non basta invece a Portland la super prestazione di Hassan Whiteside, protagonista con 33 punti (massimo in carriera), 11 rimbalzi e quattro stoppate.
(6-19) Cleveland Cavaliers 117-109 O.T. (9-15) San Antonio Spurs
Continuano le difficoltà per la franchigia texana, incapace di vincere in casa contro dei Cleveland Cavs (quasi) allo sbaraglio.
Non è bastato un quarto quarto da 35 punti segnati – contro i 25 avversari – per gli speroni, che dopo aver recuperato uno svantaggio di 10 lunghezze non sono riusciti a chiudere i giochi nei secondi finali. Nonostante infatti un vantaggio di 3 lunghezze (103-100) a 13″ dalla fine, complici due errori consecutivi ai liberi di DeMar DeRozan gli Spurs hanno concesso a Kevin Love di pareggiare i conti con una tripla a 7″ dalla sirena, condannandosi così ad un overtime che sarà nettamente a favore dei ragazzi dell’Ohio.
Nonostante i 21 punti di DeRozan e i 18+10 di Aldridge, per gli Spurs si tratta della sesta sconfitta nelle ultime 10 partite giocate, che li relega così al dodicesimo posto nell’affollatissimo tabellone della Western Conference. Boccata d’aria invece in quel di Cleveland, capace di tornare alla vittoria dopo 8 sconfitte in fila grazie ad un Kevin Love ritrovato (30+17), ai 28 punti di Sexton e ai 25 di Clarkson.
(17-7) Dallas Mavericks 122-111 Detroit Pistons (10-15)
Il primo Mexico Games dell’anno ha portato sicuramente bene a Luka Doncic, protagonista di una serata storica in quel di Mexico City.
Nonostante infatti la partita di per se non sia stata un granché – controllata e vinta piuttosto agevolmente dai Mavs dopo un parziale di 14-0 con cui hanno aperto le danze nel terzo periodo di gioco – quando sul parquet troviamo il 77 da Lubiana qualcosa da dire si trova sempre. In questo caso infatti, la tripla doppia da 41 punti, 12 rimbalzi e 11 assist con cui ha steso i Pistons è la prima in assoluto per un giocatore Nba lontano da USA o Canada, oltre ad essere la sua seconda tripla doppia in stagione con almeno 40 punti segnati e la sedicesima in carriera (mai accaduto prima ad un giocatore sotto i 21 anni).
Oltre a Doncic in ogni caso, per Dallas brillano le prestazioni di Seth Curry (30 punti dalla panchina) e di Porzingis (20 punti e una discreta schiacciata in faccia ad Andre Drummond). A Detroit invece non bastano i 23+15 di Drummond e i 19 punti di Rose.
(19-7) Philadelphia 76ers 115-109 Boston Celtics (17-7)
Dopo le critiche dirette di O’Neal e Barkley, Joel Embiid parrebbe finalmente essere tornato.
“Amo essere criticato. Voglio dimostrare a coloro che credono in me tutto il mio vero potenziale,”
ha infatti riferito JoJo dopo aver giocato una delle sue migliori partite in maglia Sixers della carriera, quantomeno contro i Boston Celtics. Dopo aver aiutato i suoi a restare in contatto con gli avversari per buona parte del match infatti, Embiid si è messo definitivamente in proprio nel quarto quarto, segnando la bellezza di 16 punti che hanno dato ai suoi Sixers la leadership sul 106-97 con due minuti buoni ancora sul cronometro. I Celtics però non mollano e tornano a -1 dopo un paio di canestri della coppia Kanter-Hayward e una tripla glaciale di Jayson Tatum. Sul 112-109 per Phila poi, una palla persa dei padroni di casa e una stoppata furente di Embiid su Thais chiudono definitivamente i giochi.
Alla fine il tabellino recita 38 punti, 13 rimbalzi e 6 assist per uno strabiliante Joel Embiid, seguiti dai 23 (con 8 rimbalzi e 7 assist) di Tobias Harris e dai 15 di un ottimo Mike Scott partito in quintetto a causa dell’assenza di Al Horford. Per Boston invece, spiccano i 29 punti di Walker e i 20 dalla panchina di Enes Kanter.
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Sì, avrà giocato bene Johel, ma non esiste che l'arbitro non fischi sul clamoroso fallo di Richardson su Brown sulla rimessa di Tatum: l'ha spinto, afferrato da dietro e steso con tutta la sua forza buttandosi poi sopra di lui davanti agli occhi dell'arbitro che era a un metro di distanza!
E non esiste che un attimo dopo non fischi nemmeno contro un altrettanto clamoroso fallo di Embiid su Theiss, che nel tentativo di stopparlo gli ha tirato giù completamente il braccio sinistro prima di sfiorare la palla!
Prtita rubata!