Partiamo dal risultato. I Los Angeles Lakers nella notte NBA appena trascorsa hanno vinto sul campo, difficilissimo, dei Miami Heat con il risultato di 113-110. In questa stagione nessuna squadra ospite era riuscita nell’impresa di espugnare l’AmericanAirlines Arena. L’altro dato impressionante è la 13esima vittoria consecutiva fuori casa proprio dei gialloviola che intanto hanno aggiornato il loro record stagionale a 23-3, nettamente primi ad Ovest.
Eppure le cose per i Lakers non si erano messe benissimo, specialmente nel primo tempo quando i gialloviola hanno fatto fatica a carburare a causa anche di un LeBron James non perfetto. Il numero 23, infatti, nei primi 24 minuti ha sbagliato 7 conclusioni su 11:
“Oggi eravamo sotto a causa mia. Ho tirato male e in maniera inaccettabile.”
Nel secondo tempo, però, la compagine californiana ha cambiato il suo approccio, così come LBJ autore di 17 dei suoi 28 punti totali e 9 dei suoi 12 assist messi a referto negli ultimi 24 minuti. L’aiuto, per il nativo di Akron, è arrivato anche dai suoi compagni di squadra che l’hanno messo in condizioni psicologiche di poter cambiare il suo livello nel match, così come ha confessato lo stesso James ai microfoni di ESPN:
“I miei compagni di squadra mi hanno fatto il culo all’intervallo. Mi hanno detto che stavo giocando in maniera troppo passiva, pensavo troppo al gioco invece di leggere la gara e di reagire. Davis mi ha fatto il culo, Cousins pure: mi hanno detto di essere me stesso sul campo. Per fortuna che c’era ancora il secondo tempo da giocare così ho potuto cambiare il mio approccio e dimenticare tutto quello che ho fatto nel primo.”
Il secondo tempo per Lebron in realtà non era iniziato benissimo con il primo passaggio intercettato da Jimmy Butler (record di 17-17 nella sfida personale con la stella degli Heat):
“Jimmy ha messo le sue mani sul mio passaggio. Sapevo cosa stava succedendo, ho solo letto male la giocata. Dopo sono stato in grado di capire cosa e come fare per migliorare le successive giocate.”
Poi la vittoria e, come detto, un LBJ completamente nuovo:
“Nel secondo tempo sono tornato ad essere me stesso. Giocando il mio gioco. E poi abbiamo approfittato dell’energia di JaVale McGee che nel terzo quarto sembrava poter stoppare tutti. AD poi ha fatto il suo, Danny Green ha fatto il suo lavoro, anche Kentavious Caldwell-Pope. Abbiamo fatto bene.”
Soddisfatto anche Anthony Davis, autore di una doppia doppia da 33 punti + 10 rimbalzi, che nel post partita ha commentato in questo modo l’intervento, duro, nell’intervallo fatto a LeBron:
“Ci rispettiamo l’un l’altro e abbiamo la fiducia necessaria per affrontare chiunque faccia a faccia. Il fatto che ascolti e che tutti accettino le critiche costruttive è ciò che ci rende così forti”
E i gialloviola possono gioire per la 23esima volta. Ora l’appuntamento è per domani a mezzanotte, nella trasferta sulla carta molto più abbordabile ad Atlanta.
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