Washington Wizards 133 – 119 Detroit Pistons
I 35 punti messi a referto da Bradley Beal, uniti ad un’ottima prestazione collettiva nella metà campo avversaria, hanno fatto sì che i Wizards cogliessero la quarta vittoria in trasferta della stagione sul campo dei Pistons. I ragazzi di coach Brooks partono con il piede sull’acceleratore e, grazie a un incredibile 81% dal campo fatto registrare nel corso del primo quarto, si ritrovano a condurre sin dai primissimi minuti di gioco. I padroni di casa fanno invece più fatica del previsto a trovare la via del canestro, ma a cavallo dell’intervallo lungo, trascinati da Markieff Morris e Derrick Rose – entrambi autori di 22 punti – si rifanno pericolosamente sotto. Nel corso dell’ultima frazione di gioco, iniziata sul punteggio di 96-91 per gli ospiti, si ripete quanto già successo nel primo quarto: i Wizards allungano a suon di triple e per Detroit, già orfana dei vari Drummond, Griffin e Jackson, non c’è altro da fare che alzare bandiera bianca. Oltre al già citato Beal, segnaliamo anche i 23 punti conditi da 6 assist messi a segno dal redivivo Isaiah Thomas.
Cleveland Cavaliers 113 – 133 Toronto Raptors
Netta vittoria casalinga per i campioni in carica dei Raptors, che tra le mura amiche dell’Air Canada Centre battono i derelitti Cavs di coach Beilein. Non era certo una sorpresa, ma che gli ospiti non avessero molta voce in capitolo sulla vittoria finale è stato evidente fin dai primi possessi, con i padroni di casa che non hanno esitato ad approfittare delle otto palle perse da Sexton e soci per guadagnare la doppia cifra di vantaggio, intaccata solo sul finire del primo quarto grazie a un parziale di 10-0 fatto registrare dagli ospiti, con il solo Kevin Love che, almeno inizialmente, tenta invano di tenere in piedi la baracca. Non basta però il talento dell’ex Timberwolves a far restare gli ospiti in partita: i minuti passano e Toronto macina punti su punti e prende lentamente il largo, trascinata da un Pascal Siakam da 33 punti e dalla doppia doppia da 20 punti e 11 assist siglata da Kyle Lowry. 26 punti anche per Norman Powell, mentre tra le fila degli ospiti spiccano i 25 punti realizzati da Collin Sexton e i 20 messi a referto dal suo giovanissimo collega Darius Garland.
Chicago Bulls 106 – 109 Oklahoma City Thunder
Ci sono voluti la classe, l’esperienza e l’infinito talento di Chris Paul per rimettere in piedi una gara che a 12 minuti dalla fine sembrava inevitabilmente compromessa per i Thunder. Partenza shock per i padroni di casa, che per via di qualche palla persa di troppo si ritrovano a dover inseguire gli indemoniati ragazzi di coach Boylen, che a fine primo quarto conducono per 37-16. Un vero e proprio massacro per OKC, tenuta in piedi solo dalla verve offensiva di Danilo Gallinari, autore di 17 punti nel corso del primo tempo. Con la squadra sotto di 19 punti all’intervallo lungo, ci ha pensato poi Chris Paul – autore fin lì di soli 2 punti – a guidare la rimonta dei Thunder, che prima portano lo svantaggio sotto la doppia cifra per poi passare in vantaggio per 101-100 a poco più di un minuto dal termine della gara grazie all’ennesima tripla di CP3. Gli ospiti provano a rifarsi sotto, ma la girandola finale di tiri liberi premia i ragazzi di coach Donovan, che portano a casa una vittoria importantissima anche sul piano del morale. Flirta con la tripla doppia Chris Paul, che chiude con 30 punti, 10 rimbalzi e 8 assist, mentre agli ospiti non bastano i 39 punti di uno strepitoso LaVine per tornare a Chicago con la vittoria in tasca.