Tramonta il sole per i Los Angeles Lakers. Dopo 7 successi di fila e una striscia di vittorie lontano dallo Staples Center che aveva raggiunto quota 14, arrivano i Pacers a mettere i bastoni tra le ruote della corazzata capitanata da LeBron James. Seppur orfani di Anthony Davis, i gialloviola cadono per 102 a 105. A rovinare la festa ai Lakers sono i 26 punti, 10 rimbalzi e 4 assist di Domantas Sabonis e, i 14 punti, 5 rimbalzi e 6 assist di Malcolm Brogdon. Proprio lui, uno degli ultimi arrivati in casa Pacers.
Brogdon è arrivato questa estate dai Milwaukee Bucks, in cui ha giocato per tre stagioni, via sign-and-trade per sostituire la stella della squadra Victor Oladipo, out a causa della rottura del tendine d’Achille rimediata nella fine di gennaio. Il Rookie dell’anno 2017 ha preso in mano la squadra e la guida da vero leader: 19.1 punti, 4.5 rimbalzi e 7.7 assist di media in questa prima stagione a Indianapolis. Questi sono i numeri più alti della sua carriera.
La diciannovesima vittoria in stagione ha un sapore speciale. Più o meno, lo stesso sapore che avrà provato il piccolo pastorello Davide nel momento in cui uccise il temibile Golia. Di questo ne è consapevole anche lo stesso Brogdon, che nel post partita si è espresso così sulla vittoria:
“Volevamo mandare fortemente un messaggio a quei team che fanno parte dell’élite, ma cercando comunque di rispettare questo tipo di partite. Abbiamo ottenuto poche grandi vittorie in questa stagione, ma questa è la più grande senza ombra di dubbio.”
Brogdon ha parlato anche del suo arrivo e, del suo contributo immediatamente apportato alla squadra:
“Sono allenato da un grande coach, il quale è stato anche un grande giocatore. Lui mi ha dato la chiave per impormi nelle gerarchie della squadra, per diventare un leader dentro e fuori dal campo. E i miei compagni mi hanno dato fiducia, perché io voglio vincere. È l’unico obiettivo, dentro e fuori dal campo. Sicuramente, approdare in una nuova squadra rappresenta un cambiamento difficile, bisogna adattarsi, ma tutto questo è stato facile grazie ai miei compagni.”
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