Los Angeles Lakers 104 – 111 Milwaukee Bucks
Era la “Sfida” della serata e di questa prima parte di stagione e il match andata in scena nel Wisconsin non ha deluso gli spettatori. Vincono i Bucks, con la partita che prende i binari giusti per loro sin dal primo quarto. Dopo un periodo di studio infatti, alla fine dei primi 12 minuti di gioco i Bucks iniziarono a scavare il solco, alzando i giri in difesa e con una circolazione migliore di palla. L’allungo arriva durante il secondo parziale, con il time-out chiamato dai Lakers dopo cinque minuti di gioco che segna 43 a 24, con la squadra di LeBron ferma al 30% al tiro e con già dieci palle perse. La pressione difensiva dei Bucks mette in crisi i nervi dei losangelini, con Howard che battibecca con Wesley Matthews, indemoniato ieri in difesa, mentre coach Frank Vogel si fa fischiare un tecnico abbastanza inutile.
All’intervallo lungo il risultato segna sempre 19 punti di distacco. Al ritorno dal riposo i Lakers scendono in campo con altre intenzioni. Guidata dalla coppia Davis-LeBron, opachi fino a quel momento, Los Angeles tenta il recupero portandosi fino al meno 10, prima che una tripla di Antetokounmpo (no, non avete letto male. 5 su 8 da 3 per il greco a fine partita, record personale) li ricacci indietro. L’ultimo quarto è di equilibrio, con Milwaukee che amministra il vantaggio. La partita viene persa dai Lakers per un pessimo primo tempo e per una dipendenza esagerata dalla coppia di stelle. Le statistiche individuali infatti vedono top scorer di serata lo sconfitto Anthony Davis, con 36 punti e 10 rimbalzi, seguito dall’avversario greco con 34 punti 7 assist e 11 rimbalzi. Per LeBron tripla doppia senza gioia, 21 punti 12 rimbalzi 11 assist. Da segnalare infine i 21 punti di George Hill.
Utah Jazz 111 – 106 Atlanta Hawks
Arriva la sesta sconfitta di fila per gli Atlanta Hawks e ora, nonostante le smentite degli ultimi giorni, la panchina del coach Lloyd Pierce è a rischio. Questa volta però, nella sfida casalinga, la franchigia della Georgia non ha nulla da recriminare, avendo disputato una partita di sostanziale parità contro un avversario di ben altre aspettative. Alla lunga però le qualità del roster di Salt Lake City hanno avuto la meglio. Primo tempo equilibrato, con Atlanta che si affida alla coppia Young-Parker. Utah, nonostante lo stato di forma dei suoi campioni, non riesce a prendere il largo.
La seconda metà di partita prosegue sulla falsa riga del primo, con la zampata decisiva che arriva solamente negli ultimi 5 minuti di gioco, quando la facilità di andare a canestro dentro al pitturato permette a Mitchell e O’neale di arrivare al doppio possesso di vantaggio. Utah arriva così a 4 vittorie consecutive ma che ancora non convince appieno. Troppa sofferenza contro chiunque per i Jazz, che per ora non danno mai la certezza di poter vincere tranquillamente. Doppia doppia per Gobert, con 20 punti e 13 rimbalzi, mentre Donovan Mitchell ne mette a referto 30. In casa Atlanta sugli scudi oltre i soliti Young, 30 punti con 8 assist e Jabari Parker, con 23 punti e 9 rimbalzi, anche Kevin Huerter con 17 punti ed il 43% da tre.