Giocare in post basso non è più produttivo. Questa la disamina fatta da Rick Carlisle durante la conferenza stampa di poche ore fa in risposta, anche, alle aspre critiche degli opinionisti di TNT sulla scarsa capacità di Kristaps Porzingis di essere decisivo sotto canestro nonostante i suoi 2.20 metri d’altezza. Secondo il coach dei Dallas Mavericks, giocare in post basso non deve essere una caratteristica nel gioco della sua compagine e, men che meno, del lettone:
“Il post basso non è più una buona azione. Non è una buona situazione per un giocatore di due metri e 20. Ha poco valore. I nostri numeri ci dicono che quando si spazia fuori dalla linea da tre punti, siamo uno dei migliori attacchi della storia. E quando i nostri giocatori vanno in post, la nostra efficacia cala esponenzialmente. Mi rendo conto che è controintuitivo, ma è un fatto. Ci sono certe situazioni in cui ha senso, come quando Luka ha un difensore più piccolo su di lui. Ma anche in quelle situazioni i nostri numeri crollano. Dobbiamo capire che il gioco è cambiato, è un fatto”.
I numeri non mentono: Porzingis nei 73 possessi giocati in post basso ha sostanzialmente segnato 43 punti, una miseria se pensiamo che dei 60 tiri tentati spalle a canestro ne ha realizzati solo 17, pari al 28% Ancora Carlisle a difesa del giocatore:
“KP non deve andare in post. È abituato a giocare in post perché per due o tre anni ha giocato il triangolo. Ma chi lo fa adesso? Avete visto qualcuno usare il triangolo? Io no, perché quel tipo di attacco è estinto, e si è estinto quando Phil Jackson si è ritirato. È l’unico che ha avuto successo in quel modo. È un genio e un maestro, ma dobbiamo voltare pagina. Dobbiamo trattare KP con rispetto per quello che è. È un giocatore di grandezza storica. Basta criticarlo perché è 2.20. Ma lo fanno tutti, in televisione oppure no. Bisogna darci un taglio.”
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