Risultati NBA

Risultati NBA: OKC rovina il ritorno a casa di Westbrook. Philly batte Boston anche senza Embiid, crollo Blazers a Minneapolis

Cleveland Cavaliers 115 – 112 Detroit Pistons

Grazie al career-high da 35 punti firmato Tristan Thompson, i Cavs si aggiudicano il rematch della sfida di due sere fa e conquistano l’undicesima vittoria stagionale a spese dei Pistons. Ospiti che rispondono nel migliore dei modi alle polemiche degli scorsi giorni, quelle che hanno visto protagonisti coach Beilein e le sue parole forti spese nei confronti dell’impegno dei suoi ragazzi nel corso di una sessione di videoanalisi, riuscendo a forzare l’overtime dopo essere stati in svantaggio di oltre dieci punti. Nel quarto quarto, infatti, Love e compagni sono riusciti a strappare la testa del match agli avversari sul punteggio di 91-90, senza poi scomporsi di fronte ai nove punti consecutivi realizzati dalla truppa di coach Casey. Una volta giunti all’overtime, ci ha poi pensato Kevin Love a chiudere i conti con la tripla a 37 secondi dalla fine alla quale Rose e compagni, orfani di Griffin per tutto il resto della stagione, non sono riusciti a rispondere. 20 punti e 7 assist per Darius Garland, 19 punti per Collin Sexton, mentre tra le fila dei padroni di casa spiccano la doppia doppia da 28 punti e 23 rimbalzi di Andre Drummond e i 27 punti del solito Derrick Rose in uscita dalla panchina.

Boston Celtics 98 – 109 Philadelphia 76ers

Nonostante l’assenza di Embiid, volato a New York per risolvere chirurgicamente il problema al legamento della mano sinistra accusato nella sfida contro OKC, il Wells Fargo Center di Philadelphia si conferma un fortino sostanzialmente inespugnabile, anche per una squadra attrezzata come i Boston Celtics. Con Mike Scott in quintetto per sostituire il centro camerunense e Simmons a giocare occasionalmente sotto le plance per aggiungere ulteriore peso e centimetri alla formazione di coach Brett Brown, i Sixers sono riusciti a far fronte ad una partenza non certo positiva, che li ha visti chiudere il primo quarto in svantaggio per 35-26. Di lì in poi, però, Simmons e soci hanno preso le misure agli avversari, riuscendo a colmare il gap e a passare in testa al match, anche grazie ad alcuni canestri pesanti di Furkan Korkmaz. Horford, l’ex di turno, ha poi guidato il parziale da 9-0 che nel corso dell’ultimo periodo ha definitivamente tagliato le gambe agli avversari. 29 punti e 7 assist per Josh Richardson, miglior realizzatore dei suoi, mentre Simmons sfiora la doppia doppia con 19 punti e 9 rimbalzi. Dall’altra parte, Kemba Walker chiude con 26 punti, che anche sommati ai 24 realizzati da Marcus Smart non bastano per portare a casa la vittoria.

Portland Trail Blazers 102 – 116 Minnesota Timberwolves

Vittoria casalinga per i Timberwolves di coach Saunders, che al Target Center di Minneapolis colgono un importante successo contro dei Trail Blazers che escono decisamente ridimensionati dall’incontro di stanotte. Già, perché dopo un inizio incoraggiante, che li ha visti chiudere il primo quarto in vantaggio per 34-28, nel corso del secondo periodo Lillard e soci sono riusciti a mettere insieme la miseria di 13 punti, record negativo stagionale per la truppa di coach Stotts. L’attacco di Minnesota, unito forse alla classica stanchezza di chi è alle prese con l’ennesima trasferta – almeno stando alle parole di Lillard – hanno fatto il resto, con Keita Bates-Diop e Andrew Wiggins che, in assenza di Towns, hanno messo la freccia e una seria ipoteca sul match. Il parziale di 41-27 fatto registrare nel corso del terzo periodo ha poi chiuso virtualmente i giochi, con Portland che non è riuscita a capitalizzare i 20 punti di Lillard e la doppia doppia da 15 punti e 14 rimbalzi siglata da Hassan Whiteside. Tra le fila dei padroni di casa spicca invece la performance di Andrew Wiggins, che chiude con 23 punti e 8 assist in 25 minuti sul parquet.

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Guarda i commenti

  • Terza sconfitta di fila per Boston!
    E tutte e tre con squadre pienamente alla portata (Phila senza Embiid, San Antonio, Washington senza Beal!)
    A gennaio i Celtics dovranno giocare in tutto 43 partite, praticamente una ogni un giorno e mezzo e inevitabilmente qualcosa si lasceranno indietro.
    Per di più, la panchina non sembra godere della fiducia di Stevens, che fa giocare alcuni giocatori solo nel garbage time...
    E' normale che qualcuno dei titolari accusi un po' di stanchezza, infatti è soprattutto la difesa a pagarla.
    Secondo me, se Smart partisse titolare ed Hayward, che avrebbe molti più punti nelle mani come prima soluzione offensiva, uscisse dalla panchina, i vari Edwards, Waiters, Wanameker, Grant Williams ed Ojeleye avrebbero meno pressione di segnare costruendosi il proprio tiro e potrebbero concentrarsi maggiormente sulla difesa ed i catch and shot.
    Ma c'è la deadline di febbraio e credo che prima di quella data, per evitare di svalutarlo in una possibile trade, Hayward rimarrà comunque titolare.

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Pubblicato da
Federico Ameli

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