Doveva essere la stagione di Williamson, uno dei rookie più attesi degli ultimi anni. Doveva essere l’annata dei Pelicans come mina vagante, della New Orleans post Davis. Invece per ora è solo l’annata di Brandon Ingram.
Perché in mezzo alle delusioni e alle prestazioni insufficienti di questa stagione, l’ex Lakers è l’unica nota lieta. Penultimi nella Western Conference, con sole 14 vittorie e poche, pochissime, scusanti i New Orleans Pelicans 2019/20 si stanno dimostrando la grande delusione della stagione.
Ingram però, a dispetto della nuova squadra, dei nuovi compagni, della carenza di risultati, sta sfoderando la migliore stagione in carriera con 25 punti, 7 rimbalzi e 4 assist a partita.
E nell’ultima vittoria di stanotte contro i Knicks, il giocatore ha chiuso la sua terza partita consecutiva con almeno 25 punti, 5 assist e altrettanti rimbalzi. La striscia di prestazioni gli ha permesso così di entrare nell’olimpo dei grandi che ci erano riusciti prima di lui nella franchigia della Louisiana. Ingram infatti può accomodarsi accanto a Anthony Davis e Chris Paul, due monumenti della giovane squadra.
A riprova che a inizio anno si è forse sbagliato giocatore su cui far ruotare la stagione. Perché se Zion si dimostrerà ciò che tutti si aspettano New Orleans potrà contare su uno dei giocatori più dominanti dei prossimi anni. Ma quest’anno la vera star, come sta dimostrando, doveva essere Ingram. Parlare dopo i fatti, usando i se i ma è sempre facile, ma la sensazione è che si sarebbe potuto costruire una stagione non solo di attesa verso il giovane rookie, ma qualcosina di più.
Di tempo per raddrizzare il campionato ce n’è. Il giocatore su cui poter contare anche. Ingram corre. Ora spetta ai Pelicans decidere se correre con lui.
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