L’anno ai Dallas Mavericks per Lamar Odom è stato decisamente da dimenticare, il peggiore della sua carriera.
L’attuale 40enne veniva da un’esperienza positiva con i Los Angeles Lakers, con i quali aveva vinto due titoli NBA mostrando anche grandi prestazioni sul campo. Purtroppo non riuscì mai ad instaurare un bel rapporto con il coach, lo staff, i compagni di squadra e soprattutto il proprietario dei Mavs. Questo lo portò non solo a registrare statistiche bassissime, ma addirittura ad essere scambiato per finire ai Los Angeles Clippers, con i quali giocò il suo ultimo anno in NBA.
Responsabile della partenza del giocatore è stato, primo fra tutti, il proprietario della franchigia Mark Cuban, che disprezzava e spesso discuteva con Odom per le sue prestazioni in campo.
Ultimamente sono emerse delle novità: Odom in una recente intervista ha infatti spiegato come avesse dato ai Mavs solo una minima parte del suo potenziale espresso ai Lakers e ai Clippers:
“Quando sono stato scambiato a Dallas, ero in un momento davvero difficile. Uno dei miei cugini più stretti era stato appena ucciso. Oltre a questo probabilmente stavo ancora soffrendo per la morte di mio figlio, che non ho mai superato, e non mi sono mai concesso la possibilità di soffrire per la posizione che ricoprivo in famiglia. Ero in una condizione piuttosto incasinata e l’ho detto a Mark Cuban quando mi ha scambiato.”
Si sa che la vita privata di Lamar Odom è sempre stata in bilico, caratterizzata anche da numerosi alti e bassi.
In carriera ha totalizzato una media di 13.3 punti, 8.4 rimbalzi e 3.7 assist a partita. Ad oggi non gioca più a basket se non nel torneo BIG3, al quale per ora non parteciperà. Resta da vedere se sarà in grado di tornare nella prossima stagione.
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