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Rose tra 6th Man of the Year, All-Star Weekend e futuro: “La gente mi ama ancora”

La sua nuova avventura ai Pistons è una delle note più liete di questa stagione: Derrick Rose pare aver finalmente trovato la sua dimensione nella Motor City, dopo i non semplici anni fra New York e Minnesota, escluso il clamoroso e commovente career high da 50 punti dello scorso ottobre.

In un’intervista con NBC Sports Chicago qui sotto tradotta per voi, D-Rose ha parlato della sua stagione attuale e della sua condizione psico-fisica, spaziando dal premio di sesto uomo dell’anno ad una eventuale partecipazione all’All-Star Weekend:

D: I tuoi minuti in campo sono aumentati. Come ti senti?
Rose: “Il mio corpo sta rispondendo bene, mi sento a posto. Prendo i tiri che mi lasciano, cerco di prendere la decisione più intelligente. È il primo anno in cui gioco nuovamente da point guard. Con Thibs a Minnesota giocavo da 3, poi da 2”

D: Stai tenendo una media di 17.8 punti e 5.8 assist in soli 25 minuti di utilizzo. Credi di star giocando efficientemente?
Rose: “Sono 12 anni di esperienza. Giocavo in una certa maniera nei primi 5, 6 anni. Ora il gioco è cambiato, devi essere in grado di segnare i tiri aperti che ti capitano. Ho migliorato questo aspetto negli ultimi due anni”

D: Tutte le persone che ti stanno intorno parlano di un Rose che si trova bene, sia in campo che fuori. È così?
Rose: “Mi sento a mio agio, tutto qui. Quando sono entrato nella lega non ero abituato a tutta questa esposizione mediatica. Il mio talento era decantato ovunque, ma ero solo un ragazzo. Adesso ho imparato chi sono come uomo, cosa voglio dalla mia carriera e dalla mia vita attuale. Ho una famiglia”

D: Potrebbe esserci dell’interesse per te prima della trade deadline del 6 febbraio. Cosa vorresti che succedesse?
Rose: “Non ci ho pensato, io e il mio agente non ne abbiamo parlato. Quando ci siamo visti abbiamo parlato di All-Star Game e delle uscite pubbliche per Adidas. Al massimo abbiamo solo parlato di quali squadre si sono fatte sentire, niente di più di questo”

D: Credi di meritare il premio di Sesto Uomo dell’Anno?
Rose: “Se me lo daranno, sarò felice. Ma il mio lavoro è dimostrare che so ancora giocare a basket. Voglio vincere un campionato, un giorno. I premi individuali che ottengo sono belli, ma non sono il mio obiettivo. Voglio vincere”

D: Ma vincere il premio di Sesto Uomo dell’Anno direbbe qualcosa sulla tua carriera, sulla tua perseveranza, non trovi?
Rose: “Come ho detto, si tratta di adattarsi. Voglio dimostrare che mi so adattare allo stile di gioco attuale. Una persona che ho sempre ammirato è Kobe, vorrei essere ricordato come lui. Per lui, giocare e adattarsi in diversi stili di gioco era simbolo di grandezza. Quando le persone penseranno a me, voglio che vedano che sapevo giocare in modi differenti”

D: Cosa significa per te essere al quarto posto (tra le guardie ad Est, ndr) nelle votazioni per l’All-Star Game?
Rose: “Non ci ho fatto caso, ma continuo a sentirne parlare. È difficile concentrarsi su quello se continuiamo a perdere. Ma apprezzo tutto il supporto, tutte le persone che continuano a votare per me. Dimostra davvero la lealtà dei miei tifosi”

D: Hai vinto lo Skills Competition a Phoenix nel 2009, nel tuo anno da rookie. Parteciperai ancora?
Rose: “Se lo farò, proverò a vincere. Solo il fatto di parteciparci nella città di Chicago darà ai tifosi un motivo per essere felici. Vengo da lì, c’è tanto affetto per me”

D: Quando torni a Chicago, ora, la gente ti urla “MVP!”. Cosa ne pensi?
Rose: “Dimostra quanto affetto c’è. Non me lo dicono solo lì, ma in tante città. Tutti i miei tifosi, le persone che mi hanno seguito in questi anni, vedono che sto giocando bene. Amano il modo in cui gioco, in qualche modo”

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  • Che uomo Rose, merita tutto Sesto Uomo, All Star game e di essere acquistato da una squadra in lotta per il titolo.

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Pubblicato da
Simone Trunfio

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