Denver Nuggets

NBA, Denver dove vuoi arrivare?

Sono molte le pretendenti, presunte o tali, che quest’anno si sono candidate alla vittoria finale. Franchigie composte da coppie formidabili, come Houston o Lakers, mentre altre formate da un roster top a supporto di una superstar, come i Bucks. Oltre queste, ce n’è una che non viene considerata, nonostante mai come quest’anno stia dimostrando al mondo il suo valore. Stiamo parlando dei Denver Nuggets.

Secondi nella Western Conference, i ragazzi di coach Malone sono probabilmente la squadra più minimizzata della Lega. Sarà che i numeri di squadra possono risultare insignificanti (tra le prime dieci franchigie in tutte le statistiche senza però eccellere in nessuna). Sarà che la squadra pare mancare di una vera e propria star, nel senso più mediatico del termine. Jokic (19 punti, 10 rimbalzi e 6.4 assist a partita) è troppo lontano dagli standard estetici del campione NBA, mentre Murray (17.6 punti, 4 rimbalzi e 4.6 assist a partita) non ha ancora continuità di rendimento. Resta il fatto, però, che la franchigia del Colorado pare non rientrare mai nei radar degli esperti e commentatori del mondo NBA.

Intervenuto a parlare della stagione però, l’allenatore dei Nuggets non pare essere così d’accordo su chi considera la Western Conference un affare tra le due di Los Angeles:

“Il nostro obbiettivo non sono le finali di Conference. Noi vogliamo vincere un campionato. Ovviamente è un obbiettivo ambizioso, ma la questione è: perché non noi? perché non ora?”

In effetti, Jokic e soci hanno già vinto contro tutte le dirette concorrenti. Lakers, Clippers o Rockets che siano. Trascinati da un gioco corale che permette a Denver di avere 6 giocatori in doppia cifra di media e di mantenere la seconda posizione della Conference ed il terzo miglior risultato in assoluto nella Lega.

Eppure l’hype attorno a questa squadra continua a rimanere basso, come se tutti già sapessero che Malone stia sbagliando. Uno dei motivi che possiamo pensare limiti così fortemente le attenzioni su questa franchigia sono i giocatori da cui è composta. Veterani che non sono giocatori di prima fascia nel panorama All Star e giovani fuori dai paragoni improbabili fatti ogni estate. Basti pensare che negli ultimi dieci anni la scelta più alta al Draft è stata Jamal Murray, chiamato con la settima, mentre Jokic veniva scelto alla 41esima.

L’unico che negli ultimi tempi pare essersi sbottonato riguardo i giovani Nuggets è Isaiah Thomas, ex del Colorado, che ha elogiato Michael Porter Jr, paragonandolo a Durant. Questo ha permesso ai giovani cestisti di Denver di crescere senza la pressioni dei predestinati, potendo migliorare senza che vi fossero reali attenzioni mediatiche.

Eppure Denver è lì, e i ragazzi terribili di Malone non sembrano molto interessati al circo mediatico. Ora sta per arrivare l’All Star, vero spartiacque della regular season, poi potremo vedere cosa vogliono davvero i Nuggets. È il momento di diventare grandi.

 

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Pubblicato da
Gianmaria Concetti

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