Washington Wizards

NBA, Bradley Beal sempre più nella storia degli Wizards

Bradley Beal sta entrando sempre più nella storia dei Washington Wizards. Nella partita che ha visto i suoi vincere contro i Detroit Pistons nel ‘Martin Luther King Day’ infatti, la guardia ha sfoderato una prestazione da 29 punti che lo ha reso il quinto realizzatore di sempre nella storia della franchigia. Wizards o Bullets che siano.

Un traguardo importante, se si considera che, a soli 26 anni, il giocatore originario di St. Louis è anche primo per triple realizzate e a “soli” 600 punti dalla terza posizione dei marcatori più prolifici della franchigia, occupata da John Wall. Possibile già quest’anno il passaggio di testimone statistico, ma forse anche di leadership.

Il giocatore, a differenza del playmaker, è in salute e sempre più al centro del progetto Wizards. Cosa che ribadisce anche lui:

“È un onore per me perché quella lista è piena di vere leggende dei Wizards e dei Bullets. Non avrei mai sognato una cosa del genere, né tanto meno pensato che potessi realizzare tutto ciò quando sono arrivato. Essere qui è un onore per me. Ho ancora diverse cose da dimostrare e realizzare in questa Lega, e nessuno sa come andrà a finire.”

Parole di stima e di affetto per Washington, per cui Beal aveva già speso parole al miele ad Ottobre. Alla firma della sua estensione infatti, il giocatore aveva motivato la decisione dichiarando di voler creare una legacy coi Wizards e farli arrivare a traguardi mai raggiunti prima.

Dichiarazioni che purtroppo sul campo non hanno ancora avuto riscontri. Tra l’infortunio occorso all’uomo franchigia, ma anche tra i più pagati della Lega, ed errori di mercato, i Wizards non sono riusciti a regalare a Beal una post season entusiasmante.

La franchigia della Capitale, al di là delle celebrazioni per il proprio leader, deve approfittare della fedeltà dimostrata da un giocatore che farebbe la differenza in ogni squadra NBA. Washington ha bisogno di rinforzi e, forse, di prendere una decisione definitiva riguardo a John Wall. Bradley Beal se lo merita.

 

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Pubblicato da
Gianmaria Concetti

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