Da ventiquattro ore non si parla d’altro, e da ventiquattro ore tutto il mondo dello sport continua a lanciare messaggi d’amore verso la leggenda figura che è stata Kobe Bryant. Ogni personaggio legato al mondo della NBA ha voluto dire la sua scrivendo sui social il proprio ricordo, la propria preghiera verso l’ex campione dei Lakers, e non poteva certo mancare il “suo” coach: Phil Jackson.
Con lui Kobe Bryant ha vinto tutti i (cinque) campionati NBA conquistati nell’arco della carriera, prima con Shaq e poi con Gasol a lottare sul parquet di gioco. L’allenatore “Zen” ha espresso così il suo cordoglio verso tutta la famiglia Bryant:
“L’incidente è stata una tragedia per tante famiglie. I miei pensieri vanno a Vanessa (la moglie di Kobe, ndr) e a tutte le famiglie che hanno perso i propri cari. Kobe era il prescelto, una persona speciale per tanti. La nostra relazione tra giocatore e allenatore era qualcosa che trascendeva la normalità. E’ andata oltre.”
Durante il rapporto di lavoro tra Bryant e Phil ci sono state diverse incomprensioni, ma entrambi hanno più volte sottolineato come sia stata importante, sia per l’uno che per l’altro, la propria tenacia e la propria qualità per andare a conquistare più volte l’obiettivo finale: vincere.
Kobe entrerà a far parte durante quest’anno degli Hall of Famer della NBA, un riconoscimento sicuramente scontato, ma sempre speciale, per una leggenda in grado di cambiare il gioco e di dominare in lungo e in largo nel primo decennio del nuovo millennio. Chi avrebbe voluto Bryant per la sua cerimonia? Phil Jackson o Michael Jordan:
“Per me sono due mentori” aveva detto proprio l’ex 24 durante una intervista passata. “Non solo per quanto riguarda la mia vita di atleta, ma anche come persona. Vorrei dirgli semplicemente grazie perché mi hanno aiutato molto durante tutto il mio tragitto chiamato vita. Veramente molto.”
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